
Amarcord degli studios Pisorno A Tirrenia la prima Cinecittà d’Italia Sul set le dive Loren, Duranti e Gioi
di Enrico Salvadori
L’idea della Lega annunciata dal capogruppo del Carroccio in consiglio regionale Elena Meini di riportare gli Studios cinematografici a Tirrenia fa tornare la mente al passato. Al periodo d’oro della Pisorno dove recitarono tutti i grandi, compresa Sofia Loren. Sarebbe una sinergìa con Cinecittà che consentirebbe al litorale pisano di rivivere un’epopea glamour e rilanciare l’economia con straordinari benefici d’immagine. E’ il 1933 siamo in pieno Ventennio quando l’Ente autonomo Tirrenia costruisce su progetto dell’architetto Antonio Valente, un complesso di stabilimenti cinematografici chiamato Tirrenia Film. L’anno seguente Gioacchino Forzano rileva la struttura e la rinomina Pisorno visto che è a metà strada tra Pisa e Livorno. Non era ancora nata Cinecittà che sorgerà a Roma nel 1937. Forzano era amico e collaboratore fidato di Mussolini e nelle intenzioni Pisorno deve servire a produrre film della propaganda. Durante la Seconda Guerra mondiale gli Studios vengono requisiti dalle truppe americane.
Il primo film a colori fu girato nel 1954: ‘Rigoletto e la su tragedia’. Poi, nel 1957 il grande produttore inglese Henry Saltzman arrivò a Tirrenia per girare il film d’avventura ‘Capitan Gallant’ e si trovò bene. Nel 1961 vengono acquistati dalla Cosmopolitan Film di Carlo Ponti il produttore marito di Sofia Loren. L’attività si interrompe definitivamente nel 1969 dopo il film ’L’assoluto naturale’ di Bolognini.
Anche se nel 1987 i fratelli Taviani fanno riaprire la struttura per girarvi ‘Good morning Babilonia’, ricostruendo una Hollywood pionieristica. Negli stabilimenti della Pisorno hanno recitato i più grandi. Ne citiamo solo alcuni: Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Totò, Amedeo Nazzari diretti da registi quali Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Marco Ferreri, Elio Petri. Le stelle del periodo d’oro della Pisorno erano due attrici di fama nazionale peraltro nate a Livorno. Doris Duranti, al secolo Dora Durante, era una star del Ventennio e fu a lungo legata al gerarca Alessandro Pavolini. Recitò a seno nudo nel 1942 in ‘Carmela’ girato a Tirrenia e fu scandalo. Così accadde anche a Clara Calamai, pratese, che era senza veli ne ‘La cena delle beffe’. L’altra diva degli Studios pisani nata a Livorno era Vivi Gioi, nome d’arte di Vivienne Trumpy. Aveva padre norvegese e madre livornese. Nel Dopoguerra lavorò con De Sica e Aroldo Tieri. Morta nel 1975 è sepolta al cimitero della Misericordia di Livorno. Per quale motivo negli anni Trenta fu scelta Tirrenia come casa del cinema che verrà ribattezzata “La città dei sogni”?.
Guardandosi intorno, in pochi chilometri quadrati, si concentrano tutti gli scenari possibili, per una cinematografia che ancora non conosceva gli effetti speciali. Ci sono i pendii delicati del Monte Pisano a est, a nord le Alpi Apuane, a sud le colline, a ovest il mare: tutte le necessarie location per gli esterni. Con un po’ di immaginazione ecco che abbiamo il mare con le navi dei pirati, il fiume popolato di coccodrilli, i boschi impenetrabili in cui si annidano animali feroci e tribù selvagge, la campagna per romantiche storie d’amore, le città d’arte come Lucca e Pisa per ambientare i film storici. Il sogno ora potrà riprendere?