"Aiutare i ragazzi a trovare la propria stella polare".
E’ l’obiettivo del volume "Studiare chimica all’università" edito da Alpha Test, curato da Valentina Domenici del dipartimento di chimica dell’Università di Pisa, Antonella Maggio dell’Università di Palermo e Laura Orian dell’Università di Padova. Ad alternarsi, nel libro, sono le voci di ventidue studenti e neolaureati in chimica provenienti da tutta Italia, selezionati dalle curatrici e dallo staff editoriale. "Abbiamo voluto far parlare i ragazzi - spiega Domenici - perché sappiamo, anche per la nostra esperienza nella didattica, che tra coetanei il messaggio è più efficace". Pensa che ci siano ancora stereotipi legati a questa materia?
"La chimica non è particolarmente amata, a volte per esperienze poco edificanti vissute a scuole dagli studenti, a volte per problemi di comunicazione. Spesso si tende a associarla a aspetti negativi della società, come droga, inquinamento o disastri ecologici".
In che modo può essere utile questo libro?
"Aiuta a fare chiarezza su una materia ancora non molto conosciuta, anche per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi e le opportunità che offre alla società. In più, alcune interviste parlano di nuovi approcci alla chimica acquisiti dai ragazzi durante il percorso formativo, trasmettendo un’immagine inedita della materia. L’intento è aiutare gli studenti che escono dalle superiori a fare scelte consapevoli".
E per quanto riguarda il bilancio di genere? "Generalmente il numero delle donne, come per molte discipline Stem, è più basso. Ma bisogna combattere lo stereotipo secondo cui i ragazzi sarebbero più portati per le materie scientifiche, perché anche le donne hanno le stesse possibilità e capacità di eccellere".
Tra gli intervistati ci sono anche studenti pisani?
"Sì, ce ne sono tre. Questo progetto editoriale rientra nell’attività di orientamento del nostro Ateneo, che si è rafforzata molto negli ultimi anni attraverso nuovi appuntamenti e iniziative che puntano proprio a stabilire una connessione più forte tra il mondo della scuola e quello dell’università".
Stefania Tavella