"Aveva una grande umanità". Difficile riassumere in poche parole una vita intera. Gli amici di Filippo ripetono che era "una persona profonda". Ieri si sono scambiati tante telefonate fra loro. E lo ricordano ancora in mezzo a quel campo di San Piero e agli animali che tanto amava. Galline, capre, tacchini.
"Simpatico, socievole, di spirito", lo descrivono Michele e Serena, anche loro avvisati da una chiamata maledetta. "Frequentava la parrocchia di San Nicola e seguiva il cammino catecumenale, una persona profonda e sincera che stava bene con tutti, dai bambini agli adulti, di ogni livello culturale. Empatico e sensibile, aveva scoperto l’arte della grafica da grande ed era diventato bravissimo a realizzare personaggi di fantasia pubblicati anche sulla sua pagina internet. Era apprezzato nel suo lavoro". Una carrellata di volti buffi, espressivi, belli che hanno perso la mente e la mano che li ha creati.
A. C.