Ambiente... tecnologico: "Intelligenza artificiale e trend climatici. Monitor degli impatti"

Francesca Rossi, docente di informatica, spiega come i nuovi sistemi necessitino di consumare tanta energia e acqua per fare i calcoli. Viaggio nel futuro con il suo libro presentato ieri a Palazzo della Sapienza.

Ambiente... tecnologico: "Intelligenza artificiale e trend climatici. Monitor degli impatti"

Francesca Rossi, docente di informatica dell’Università di Padova

Intelligenza artificiale: alleata o nemica dell’ambiente? Una questione complessa che viene affrontata da Francesca Rossi, docente di informatica dell’Università di Padova e in passato ricercatrice proprio a Pisa, nel suo libro “Intelligenza artificiale. Come funziona e dove ci porta la tecnologia che sta trasformando il mondo“, edito da Laterza e presentato ieri nell’Aula Magna storica del Palazzo della Sapienza.

"Un impatto ambientale naturalmente c’è – ha spiegato Rossi – perché i nuovi sistemi di Ia hanno bisogno, per poter funzionare, di calcolatori potenti che consumano tanta energia ma anche molta acqua, necessaria per raffreddarli e garantirne l’utilizzo per mesi. Quindi, soprattutto nella fase di creazione e di addestramento di queste tecnologie vengono impiegate moltissime risorse con ricadute sull’ambiente".

Ci sono delle soluzioni?

"Ci sono tanti sforzi da questo punto di vista da parte dei ricercatori per ottenere sistemi ugualmente efficaci ma che possano essere ‘addestrati’ con meno risorse, proprio con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e preservare il pianeta. E, in realtà, l’Ia può essere una nostra alleata per affrontare il cambiamento climatico".

In che modo?

"Analizzando una grandissima quantità di dati sui trend del clima, aiutando a elaborare modelli più precisi e a fare predizioni. E proprio queste informazioni fornite dai sistemi di Ia possono poi indirizzare le politiche di governo e aiutarci ad affrontare nel migliore dei modi le problematiche legate al cambiamento climatico".

Nel suo libro spiega anche che l’Ia può generare discriminazioni. Come può accadere?

"Per esempio, se nei dati appresi da queste tecnologie inserisco soprattutto immagini di donne, piuttosto che di uomini, il sistema sarà più ‘bravo’ a riconoscere le prime. Perciò, bisogna fare attenzione nel momento in cui vengono creati i dati di addestramento proprio per evitare di dar luogo a discriminazioni".

Quali sono gli altri aspetti clou del libro?

"Intanto si tratta di un libro estremamente divulgativo: l’obiettivo è proprio quello di rendere il tema dell’intelligenza artificiale, di cui sentiamo tanto parlare, alla portata di tutti. Allo stesso tempo ho cercato di restituirne la complessità, affrontando tutti gli aspetti dell’Ia, spiegando come funziona, quali sono i limiti e le applicazioni. Soprattutto mi sono concentrata sulle questioni etiche come, appunto, il clima e le discriminazioni, ma anche l’impatto dell’intelligenza artificiale sul tema del lavoro e dell’occupazione e sulla società nel suo complesso. E’ quindi centrale l’aspetto delle regole e delle normative, necessarie per mitigare i rischi dell’Ia e fornire delle linee guida".

Stefania Tavella