Pisa, 16 aprile 2021 - All'alba di ieri, ci sono state 26 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti di 20 persone, indagate per traffico anche internazionale di sostanze dopanti e anabolizzanti. L'indagine, che registra complessivamente 49 persone sottoposte alle indagini, ha portato i militari a perquisire 26 obiettivi nelle province di Modena, Caserta, Roma, Trento, Benevento, Bolzano, Milano, Savona, Pisa, Siracusa, Cosenza e Pordenone. L'accusa, per tutti gli indagati, e' di favorire l'assunzione di farmaci e sostanze ad effetti dopanti biologicamente attive, non giustificata da condizioni patologiche, "al fine di alterare prestazioni agonistiche di atleti, ovvero di commercializzare tali sostanze e farmaci attraverso canali diversi da quelli autorizzati".
È l'essenza di "Anabolica", un'indagine portata avanti dai Carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanita' di Parma e del nucleo investigativo del comando provinciale di Modena, su coordinamento della Procura di Modena per iniziativa del sostituto procuratore Francesca Graziano. L'inchiesta trae origine dall'arresto a cura del Nas e del nucleo investigativo dei Carabinieri il 6 gennaio 2019 nei confronti di un culturista e preparatore atletico modenese, a cui sono stati trovati grossi quantitativi di sostanze vietate.
L'1 luglio dello stesso anno, nell'ambito della stessa indagine, era stato arrestato in flagranza di reato un cittadino lituano domiciliato a Modena, culturista e preparatore atletico, risultato fornitore delle sostanze dopanti. Proprio durante la perquisizione che ha preceduto il suo arresto, in particolare, erano state sequestrate 8.209 unita' tra fiale e compresse di farmaci ad effetto dopante delle quali 73 fiale di Nandrolone, farmaco anabolizzante ad effetto stupefacente, oltre a 105 grammi di marijuana. Lo stesso lituano, in particolare, era considerato un punto di riferimento per la vendita in Emilia-Romagna di varie sostante ad effetto dopante e anabolizzante, grazie ai collegamenti con soggetti stranieri individuati e broker attivi in Bulgaria, Ucraina, Lituania, Russia e Lettonia. Il diretto interessato riceveva illegalmente in Italia, attraverso diversi canali, alcuni dei quali accertati essere corrieri privati, le sostanze dopanti fungendo dunque da illegale importatore sul territorio italiano.
Attraverso la collaborazione del ministero dell'Interno (dipartimento di Pubblica Sicurezza-servizio per la cooperazione internazionale di Polizia-divisione Interpol) e' stato possibile identificare i sei cittadini stranieri comunitari che, a vario titolo, avrebbero fornito ai contatti in Italia le sostanze anabolizzanti. Nel corso delle attivita' investigative sono stati verificati movimenti economici da parte del lituano, tra bonifici bancari e intermediazioni finanziarie, per un valore attorno ai 150.000 euro. Il filone di indagine modenese, oltre a scoperchiare le attivita' del cittadino lituano domiciliato in citta', aveva poi svelato un giro di sostanze dopanti, soprattutto negli ambienti del bodybuilding e del fitness, che ha poi consentito di indentificare altri sospetti fornitori, nonche' di individuare altri atleti o preparatori atletici risultati inseriti nel mondo delle sostanze dopanti come utilizzatori, e nei confronti dei quali ieri sono state eseguite le perquisizioni per la ricerca di ulteriori sostanze illecite. I riscontri investigativi, poi, hanno riguardato una ditta romana, attiva nel settore delle pulizie e disinfezioni di uffici pubblici e privati, utilizzata per la distribuzione nel territorio nazionale delle sostanze. Le perquisizioni sono state eseguite anche nei confronti del proprietario e dei gestori di una palestra campana, ritenuti presunti rivenditori di farmaci ad effetto dopante e stupefacente, nonche' nei confronti di due atleti iscritti alla Federazione Internazionale di Bodybuilding e Fitness, considerati presunti assuntori. Tutta l'operazione e' stata condotta con l'impiego di 100 militari del comando Carabinieri per la Tutela della Salute, del Comando Provinciale di Modena (Reparto Operativo e Compagnie dipendenti) e dei comandi dell'Arma nelle 12 province interessate In alcuni casi inoltre, nell'ambito dell'indagine, oltre alla marijuana e' stata trovata della cocaina.