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Muore a 28 anni ucciso da un raro tumore. "Ha sorriso e fatto progetti fino alla fine"

Andrea Baldini, dopo il liceo "Dini", si era laurato in Economia Una lunga e coraggiosa battaglia contro la malattia

Andrea Baldini

Pisa, 20 marzo 2020 - Aveva 28 anni Andrea Baldini. Da 8 lottava contro un tumore raro, il sarcoma sinoviale. Lo stesso che, tragica coincidenza, un anno fa aveva ucciso un suo amico. Si erano conosciuti nello stesso campo di battaglia contro il male. Andrea, tre anni fa, era vicino alla guarigione. Mancavano quasi sei mesi per essere dichiarato guarito. Andrea è scomparso martedì sera. Il male è tornato, gli ha aggredito i polmoni. Appariva e scompariva, così per tre anni.

Ha lottato con forza, Andrea. Non piangeva, non si disperava. A mamma Cristina Chini e a nonna Liliana, ogni volta che gli esami in ospedale non davano le risposte che si aspettava, diceva "dai, torniamo a casa, non pensiamoci più". E la sua voglia di andare avanti non si è mai spenta. Nemmeno una settimana fa, quando tutto ha iniziato a precipitare. "Si alzava sempre dal letto con il sorriso e con la voglia di dire, ‘dai, oggi arrivo a fine giornata’", racconta Martina, la sorella di Andrea, mentre fa compagnia al suo amato fratello in una sala della Pubblica Assistenza. Domani la salma di Andrea sarà cremata. Una messa sarà organizzata per lui appena l’emergenza attuale sarà passata. "Riceviamo tante telefonate, è l’unico modo con cui gli amici di Andrea possono starci vicini in questo momento. Abbiamo chiesto di non mandarci fiori, ma di fare una donazione ad Agbalt e Ridolina, le associazioni con quali Andrea collaborava".

Andrea, che aveva frequentato il liceo Dini e si era laureato in Economia all’Università di Pisa, stava guardando avanti. Seguiva un corso per diventare manager e andare a Verona per raggiungere Martina che lavora in Calzedonia.

Martina, che un mese fa, in aeroporto, diretta in Brasile per lavoro, ha lasciato tutto per correre dal fratello che aveva appena avuto una risposta negativa dall’ultima tac ai polmoni. Non c’era più tempo. Martina e la sua mamma hanno preso un mese di aspettativa per passare gli ultimi giorni con Andrea. "Mamma ha vissuto solo per lui negli ultimi tre anni", ripete Martina, mentre pensa anche alla fidanzata di Andrea, una studentessa di Pisa. La Società della Salute e i colleghi della madre, Cristina, infermiera al distretto di via Garibaldi, si stringono a lei in un forte abbraccio: "A Cristina, professionista di valore, madre attenta, premurosa e di gran cuore, va l’affetto di tutta la Sds". Al quale si aggiunge anche la vicinanza di tutta laredazione de La Nazione.  

Eleonora Mancini