Antimicrobici e ricerca: pisano al top. “Investire per tutelarsi da epidemie”

Il professor Marco Falcone (Malattie infettive): “Con cambiamento climatico, anche in Italia infezioni tropicali”

Il professore Marco Falcone

Il professore Marco Falcone

Pisa, 11 novembre 2024 – Nel gotha della ricerca sugli antimicrobici. Il professor Marco Falcone, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Pisa e direttore della Unità operativa dell’Azienda ospedaliera, è stato eletto membro dell’Executive Committee (il comitato esecutivo, che conta solo 12 membri, di cui tre europei) della International Society of Antimicrobial Chemotherapy (Isac) per il quadriennio 2024-2028.

La nomina (avvenuta per votazione) si è tenuta il 7 novembre durante il congresso dell’associazione a Istanbul. Si tratta della più autorevole società scientifica internazionale nel campo della terapia antimicrobica e delle malattie infettive: coordina 99 società scientifiche a livello mondiale.

Professore, di che cosa si occuperà?

“L’Isac è una società trasversale, è un sovra organismo che raccoglie paesi occidentali ma anche orientali, è rappresentativa a 360° dell’intero pianeta per quanto riguarda la ricerca e le iniziative in ambito di chemioterapia antimicrobica e malattie infettive. La presidente è una scienziata libanese di Beirut che lavora sotto le bombe. È un organismo di riferimento anche delle istituzioni mondiali”.

Suoi obiettivi, oltre al confronto e al monitoraggio?

“Portare l’Italia, un paese ad alto tasso di infezioni da germi multi resistenti agli antibiotici, al centro delle attività della società, e farla diventare magari sede del congresso mondiale e di iniziative specifiche”.

Com’è la situazione del Covid, adesso?

“Il quadro al momento è stabile, anzi, l’incidenza è declinata. Abbiamo avuto un picco quest’estate, ma adesso da settembre in poi si è verificato un calo del numero totale dei contagi, quindi siamo in una fase di bassa circolazione del virus, molto più bassa, a esempio, rispetto al mese di agosto, settembre e ottobre”.

Ma restano i rischi per i pazienti fragili.

“Esatto, per loro si consiglia sempre la vaccinazione”.

E l’influenza?

“Sta per partire l’epidemia influenzale. Abbiamo già registrato i primi casi del ceppo che quest’anno circolerà. C’è anche la cosiddetta ’australiana’ (H3N2), oltre alla H1N1. In Australia ha causato un numero superiore di casi gravi in relazione all’anno scorso. Quindi per le persone anziane e con patologie è raccomandabile anche il vaccino per l’influenza. E in caso di problemi respiratori, rivolgersi al proprio medico di famiglia”.

Gli altri virus, Dengue, West Nile?

“Il mondo delle malattie infettive è in continua evoluzione, la Dengue è ormai autoctona in Italia, anche l’altra trasmessa dalle zanzare si è diffusa. Per il futuro dovremo essere sempre molto attenti e organizzati e avere delle strutture dedicate alla gestione di tutte le emergenze infettivologiche che si presenteranno”.

Come? 

“Nell’era del cambiamento climatico, e della globalizzazione, anche l’Italia resterà colpita da infezioni che in passato consideravamo appannaggio solo di aree tropicali e sub tropicali”.