
Il responsabile della redazione di Pisa, Tommaso Strambi
Pisa, 11 ottobre 2015 - Dalle case ultra domotiche alle app salutiste, sino a quelle in grado di rendere le nostre città più smart. Ma anche quelle capaci di fornire ‘vetrine’ virtuali agli artigiani o le tattiche di gioco per le squadre di calcio. In questi ultimi giorni la nostra città si è confermata capitale dell’innovazione tecnologica. E non è un caso. E’ qui che i pionieri dell’informatica costruirono la prima calcolatrice elettronica e qualche anno dopo, su input della Olivetti, il primo ‘computer personale’. Imponente e ingrombrante rispetto ai microchip di cui disponiamo oggi che ci consentono di governare enormi flussi di dati dagli smartwatch di ultima generazione, ma sicuramente il simbolo della creatività e dell’ingegno che da sempre hanno trovato terreno fertile tra i giovani ricercatori delle nostre Università. E non è un caso che qui, negli anni Cinquanta, in una villa di Barbaricina, la Olivetti aprì il suo laboratorio di ricerche avanzate nel campo dell’elettronica. I garage di Steve Jobs erano ancora lontani, come quelli di Bill Gates, per non parlare di quelli di Mark Zuckerberg. Eppure Pisa era già all’avanguardia. E proprio il laboratorio di Barbaricina rappresentò una start-up ante litteram. Il clima di vivacità intellettuale che si respirava è quello che oggi anima i giovani che in questi giorni, uscendo dai propri laboratori, hanno invaso strade e piazze. E’ da questa invasione colorata e frizzante che, al termine di una settimana per molti versi preoccupante, ci auguriamo di ripartire per essere davvero proiettati nel futuro. Della rivoluzione digitale. E non solo. Buona domenica.