REDAZIONE PISA

"Applicare il buon senso. E il rispetto delle regole"

Dal 16 gennaio, a Bologna è stato introdotto il limite di velocità di 30 km/h in città per ridurre gli incidenti. Il direttore Aci di Pisa, Francesco Bianchi, sostiene che sia una questione di buon senso, ma che ogni situazione dovrebbe essere valutata singolarmente. Il rispetto delle regole e la distrazione sono i problemi principali, non la velocità. Il dibattito è aperto.

Limite a 30 chilometri orari in città? E’ la novità entrata da poco in vigore a Bologna. Dal 16 gennaio, nel dettaglio, ed è valida giorno e notte su buona parte del territorio. Gli obiettivi? Ridurre il numero di incidenti, soprattutto quelli mortali. La velocità - si spiega dal Comune - è la prima causa. Bologna come altre città europee dove il limite è già applicato da tempo.

E il tema è discusso anche in altre realtà. Sull’argomento risponde il direttore Aci di Pisa, Francesco Bianchi. "Premesso che la mobilità dovrebbe essere sempre più sostenibile e sicura, credo che sia una questione di buon senso". "Può essere importante applicare questo limite in prossimità delle scuole, per esempio". Ma il direttore chiede di non generalizzare. "Bisognerebbe valutare ogni singola situazione per adeguare le velocità alle esigenze della cittadinanza, della mobilità e dei tempi di percorrenza di quel tratto", aggiunge. Fondamentale, per il direttore Bianchi, "il rispetto dei limiti e delle regole che già ci sono. Il pericolo più grande arriva dalla distrazione, quando siamo al volante, facciamo di tutto tranne che concentrarci sulla guida. La famosa scritta che prima si vedeva sugli autobus ’vietato parlare al conducente’, dovrebbe estendersi anche agli automobilisti". A Pisa Bianchi "non vede particolari problemi di velocità", ma, come in altre città, nota invece "la distrazione: anche le telefonate di lavoro, che si fanno mentre si è in viaggio, distolgono la nostra attenzione dalla strada e non ci permettono così di capire quello che fanno gli altri". Il direttore spiega che "ogni situazione richiede di essere valutata. Ci sono zone dove il limite è già a 30, ma non viene rispettato. Sui lungarni, per esempio, non credo che il punto sia l’alta velocità e, in generale, in centro le strade sono affollate, ma è la mancanza di rispetto delle norme". Il dibattito è aperto.

Antonia Casini