Il meccanismo - promette - è semplice: una schermata con due spazi, una per la registrazione del ristorante e l’altra dedicata ai clienti. Vibertmenu.it porta il cognome del suo creatore Francesco, 22enne pisano che di lavoro fa proprio questo, creare applicazioni dalle più pratiche alle più divertenti. Questa app, che si può scaricare gratis, punta a rendere i menù digitali.
E quindi?
"Accessibili a tutti, non devono essere igienizzati e sono ecologici, così si risparmia la carta", spiega Francesco Vibert.
Come funziona il progetto?
"Basta un browser. L’imprenditore si deve registrare (qualcuno lo ha già fatto) e deve poi inserire un pin che serve per verificare che quell’attività sia davvero esistente".
Chi sceglie?
"Il menù multilingua è visibile con codice Qr".
Poi?
"A quel punto l’ordinazione procede come sempre. In modo tradizionale".
Quando è nata l’idea?
"Una sera, guardando il tg, sentii dire che i menù, dopo la ripartenza, sarebbero dovuti essere soltanto usa e getta per evitare contaminazioni. Ma sarebbe un dispendio di soldi e di energia stampare la stessa versione ogni giorno. I locali sono stremati da mesi di chiusura. Hanno bisogno di ripartire".
Qual è stato il suo percorso?
"Mi sono diplomato all’Itis di Pisa, poi ho trovato lavoro in un’azienda del territorio".
Altre applicazioni pubblicate?
"Sì, oltre 100".
Le più curiose?
"Una per unire più immagini e realizzare gif (Graphics Interchange Format, ndr). Sono un appassionato di foto di Pisa che pubblico e così ne ho quindi studiata anche una per gestire l’hastag".
Quella più utile?
"Una per calcolare l’iva".
Antonia Casini