MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Aria, un reattore per far volare l’uomo ad orbite basse

PISA Un reattore per portare l’umanità nelle orbite terresti molto basse. È l’ambizioso obiettivo del progetto Aria, l’idea della Scuola...

PISA Un reattore per portare l’umanità nelle orbite terresti molto basse. È l’ambizioso obiettivo del progetto Aria, l’idea della Scuola...

PISA Un reattore per portare l’umanità nelle orbite terresti molto basse. È l’ambizioso obiettivo del progetto Aria, l’idea della Scuola...

PISAUn reattore per portare l’umanità nelle orbite terrestri molto basse. È l’ambizioso obiettivo del progetto Aria, l’idea della Scuola Sant’Anna finanziata con 1,5 milioni di euro dal Minstero dell’Università che ambisce a raggiunge le quote alte, ma non altissime. Ma perché l’uomo dovrebbe raggiunge queste orbite, se può superarle e arrivare fino alla Luna? Presto detto: tra i 50 km e i 300 km di altitudine l’atmosfera è talmente rarefatta da rendere difficile il passaggio di aerei o veicoli spaziali. Un vero e proprio vuoto che, se fosse conquistato, garantirebbe all’essere umano di ottenere una serie di vantaggi in termini di accessibilità, comunicazioni, prestazioni degli strumenti, protezione dalle radiazioni e riduzione dei detriti proveniente dallo spazio. Per questo il team del professor Tommaso Andreussi, ordinario di Fluidodinamica dell’ateneo d’eccellenza pisano, sta cercando di realizzare il primo reattore elettrico in grado di far volare i satelliti al di sotto dei 300 km di altitudine, nelle cosiddette orbite terrestri molto basse.

"Gli esoreattori elettrici - spiega Andreussi - combinano una presa d’aria per raccogliere l’atmosfera e un propulsore elettrico per ionizzare e accelerare le particelle raccolte. Anche se negli ultimi anni sono state proposte diverse realizzazioni di questa tecnologia, le prove della sua fattibilità rimangono ancora limitate". Per questo arriva Aria che vuole dimostrare la fattibilità del concetto di esoreattori elettrici e aprire la strada all’applicazione della tecnologia in volo. A tal fine, le attività del progetto si concentreranno su tre aspetti: definire gli scenari di missione e l’architettura di sistema per piattaforme di micro satelliti basate su questa tecnologia tecnologia; realizzare una galleria del vento per fornire un ambiente controllato per la verifica a terra dei prototipi; progettare un esoreattore elettrico integrato all’interno della piattaforma selezionata. Il professor Andreussi conclude dicendo che "puntare su piattaforme piccole può consentire di portare in orbita costellazioni di satelliti in modo rapido ed economico. Aria si concentrerà sullo sviluppo di un esoreattore a scala miniaturizzata, in grado di essere integrato su dei micro satelliti, che permetterà di ridurre i costi e i tempi di sviluppo e faciliterà l’accesso alle orbite terrestri molto basse".

M.F.