"I rami, tronchi, le canne addossati sui ponti sono in buona parte il frutto dei tagli e dell’abbandono degli stessi sugli argini". È la posizione del Comitato difesa alberi Pisa, ed Antonio Mori ribadisce: "No ad uno Scolmatore bis, no a nuovo cemento acciaio e ferro lungo i nostri argini, no a tagli con abbandono sugli argini di tronchi e rami, no ad innalzare la spallette inscatolando sempre più l’Arno. Ed invece, un grande e convinto sì a rinaturalizzare gli argini con nostre specie idrofile che sono quelle che da centinaia di anni rallentano la velocità dell’acqua ed evitano l’erosione degli argini terragni che segnano il transito dell’Arno". Il Comitato ringrazia anzitutto il sindaco Michele Conti per come ha gestito l’emergenza. "Vogliamo innanzitutto elogiare l’amministrazione per come l’emergenza è stata gestita – dicono dal Comitato-. Ma dopo la conferenza stampa del sindaco, è impossibile non notare come le sue parole si concentrino solo su opere di ingegneria, certo giuste e necessarie, e sulla gestione delle golene, ma abbiano ignorato totalmente il problema del consumo di suolo, della sua impermeabilizzazione e il maltrattamento del nostro verde urbano". Il tema dello Scolmatore è al centro dell’osservazione del Comitato: "Il sindaco afferma che ‘bisogna investire sugli aspetti di dissesto idrologico, far sì che tutti gli enti preposti progettino opere importanti’ riferendosi al canale Scolmatore che deve essere ammodernato. Tutti aspetti giusti, ma che evidenziano una visione miope del problema, che non si può risolvere solo con l’ingegneria. Dove sono le misure per proteggere gli argini? Dove è stata considerata la vegetazione ripariale che rallenta l’acqua? Si loda Il genio civile ma ha fatto tagliare la vegetazione dagli argini: la presenza di alberi e vegetazione lungo il fiume è essenziale per ammortizzare le ondate di piena". "Senza specie autoctone idrofile – conclude Mori – l’argilla che compone la maggior parte dei nostri argini è esposta al sole che la solidifica. Gli argini si trasformano in una sorta di vaso di terracotta: l’acqua prende sempre più velocità e aumenta la forza cinetica. Senza vegetazione si erodono gli argini. Sarà un caso del crollo di qualche tempo fa dell’argine del Fosso del Mulino venuto giù dopo il taglio dei platani?".
Carlo Venturini