Arno navigabile: risiamo in alto mare. Il Ministero chiede integrazioni su tracciato, emissioni e rumori

Intoppi di carattere ambientale: il Comune affida ad una ditta di Carrara, per circa 14mila euro, l’incarico di integrare quanto richiesto per procedere. I tempi si allungano più dei tre anni e 7 mesi inizialmente indicati.

Arno navigabile: risiamo in alto mare. Il Ministero chiede integrazioni su tracciato, emissioni e rumori

Arno navigabile: risiamo in alto mare. Il Ministero chiede integrazioni su tracciato, emissioni e rumori

È il sogno di una notte di mezza estate ma per ora, la navigabilità dell’Arno rimane confinata nell’onirico nonostante nel 2020, la Giunta Conti, in piena pandemia, riuscì in una missione impossibile, e cioè aggiudicarsi un milione di euro sbaragliando la concorrenza di altre città nel bando di "InvestItalia" chiamato "Italia city branding 2020". L’imprevisto è sempre dietro l’angolo e l’inciampo di questa navigabilità (soprattutto turistica) di quasi 19 km a partire proprio dalla foce, si chiama Ministero dell’ambiente e della sostenibilità energetica che ha richiesto delle integrazioni alla Valutazione di impatto ambientale (Via) perché ci vuole vedere chiaro su: rumore e vibrazioni e qualità dell’aria. A ciò si aggiunga che la navigabilità per il "turismo fluvestre" lambisce la Selva pisana che è patrimonio Unesco. Insomma ci sono intoppi di carattere ambientale. Il Comune corre ai ripari, ed affida ad una ditta di Carrara, per 14mila euro circa, di integrare quanto si chiede al Comune per procedere. Nella determina non si specificano i termini per la consegna del progetto integrato. Il cronoprogramma realizzativo era però incalzante: tutto fatto in tre anni e sette mesi, suddivise in ‘Fase di affidamento’ (4 mesi), ‘Fase di progettazione’ (1 anno e 1 mese) comprensiva di fase autorizzatoria agevolata dalla preliminare sottoscrizione di protocolli di intesa con gli enti coinvolti e ‘Fase di realizzazione’ (due anni e 2 mesi). Il Comune partecipò a quel bando assieme alla Cna, all’Unione industriale pisana, Navicelli, Pisamo, Confcommercio e Confesercenti. Il progetto prevede la messa in opera di infrastrutture che permettano la navigazione in sicurezza, attraverso il dragaggio della barra di foce, del fiume stesso, il posizionamento di segnaletica sulle sponde, di galleggianti di orientamento per un percorso garantito, e lo sviluppo di un nodo turistico con offerte differenziate. Nel dettaglio si vorrebbe rendere navigabile il fiume partendo dalla foce dell’Arno, dove sono presenti 2.500 posti barca e molte attività commerciali, risalendo il fiume lungo l’area del Parco di San Rossore, dove verrebbero posti 6 attracchi con pontili galleggianti come sistema alternativo di accesso al Parco e al circuito pedonale-ciclabile in località Cascine Nuove. Nel tratto in cui il fiume percorre la città, il progetto prevede di implementare gli approdi esistenti con un nuovo scalo alla Cittadella Vecchia, per l’accesso e la fruibilità al circuito museale-culturale che si affaccia sulle sponde del fiume (Museo delle Antiche Navi, Palazzo Reale, Museo nazionale di San Matteo, Centro Sms, Giardino Scotto, Museo della Grafica), e di raggiungere agevolmente Piazza dei Miracoli. Gli approdi permetterebbero la realizzazione di una ‘promenade fluviale’, con accesso alle numerose attività distribuite lungo il suo percorso e alle attrazioni vicine. Il progetto prevede la creazione di un servizio di barche o battelli che offrano un trasporto fluviale stabile con la possibilità di mini-crociere con circuiti a tema: museali, culturali, naturalistici. Insomma, per la "promenade" per ora, restano i lungarni.

Carlo Venturini