L’agenzia Arpat promuove ancora la geotermia: nei 14 controlli effettuati su 13 stabilimenti geotermoelettrici diversi non si sono riscontrati superamenti nei valori limite di emissione per i parametri autorizzati, ovvero mercurio, acido solfidrico e anidride solforosa. Lo scorso anno, 7 controlli hanno interessato l’intero stabilimento produttivo, mentre i restanti sono stati mirati all’impianto di abbattimento Amis (abbattimento mercurio e idrogeno solforato) che è presente in ognuno dei gruppi produttivi. Per quanto riguarda l’acido solfidrico, sostanza dal caratteristico odore di "uova marce", i valori rilevati sono inferiori al limite emissivo su tutti gli impianti controllati, grazie al buon funzionamento dei sistemi di abbattimento, in grado di abbattere fino al 99% di questo acido contenuto nel gas incondensabile. Una piccola percentuale di questa sostanza, invece, viene trattenuta nelle condense che, inviate alle torri di raffreddamento, contribuiscono alla composizione della emissione (aeriforme) che fuoriesce dalle stesse. Un superamento della soglia di percezione olfattiva può avvenire per concentrazioni in un valore molto al di sotto del limite di attenzione sanitaria previsto dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questi casi si percepisce il classico odore di "uova marce", non correlabile però ad un rischio sanitario. Anche per quanto attiene al mercurio, nel 2022, non si sono registrate anomalie rispetto ai valori limite autorizzati per questo parametro. infine, con riferimento al biossido di zolfo, altro parametro normato nelle autorizzazioni emissive delle centrali geotermoelettriche, dai controlli effettuati nel 2022 risulta il rispetto dei valori limite e non si evidenziano superamenti dei limiti emissivi. Ecco le conclusioni di Arpat: "L’energia da impianti geotermici costituisce un’alternativa alla produzione da fonti fossili, rappresentando un cardine fondamentale per la transizione energetica. Un anno fa, la Regione Toscana ha approvato la legge regionale con cui si è istituito il Piano regionale per la transizione ecologica. La Toscana si è data l’obiettivo di trasformarsi in una regione carbon neutral, rispettosa degli obiettivi contenuti nell’agenda 2030 dell’Onu, del Green deal europeo, del Pnrr e del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030, come dimostrano anche le modifiche allo statuto regionale con cui si sono introdotte nuove disposizioni in materia di sviluppo sostenibile ed economia circolare".