Arte Nannipieri in Gipsoteca

Il 25 ottobre a Cascina l’autore presenta il libro "Che cosa sono i classici": riflessione su un grande equivoco

Arte Nannipieri in Gipsoteca

Arriva alla Gipsoteca civica di Cascina il tour di conferenze sui classici dello storico dell’arte Luca Nannipieri. L’evento, in programma venerdì 25 ottobre alle 15.30 e promosso dalla biblioteca comunale di Cascina e dall’Università della libera età, intende suscitare una riflessione sul concetto di "classico". Contrariamente all’opinione comune, secondo la quale il classico è un’opera "che non ha mai finito di dire quello che deve dire", come dice Calvino, il libro dello storico dell’arte Luca Nannipieri, "Che cosa sono i classici", mette a fuoco come l’universalità e l’immortalità siano due grandi equivoci intorno alle opere degli uomini. L’autore mette in luce come la caratteristica più inesorabile delle opere umane sia proprio la loro mortalità.

Confrontandosi con il pensiero di alcuni tra coloro che hanno riflettuto sulla durevolezza o meno del segno umano, da Eraclito a Oscar Wilde, da Walter Benjamin a Umberto Eco, da Georg Simmel a Claude Lévi-Strauss, il saggio documenta come cercare segni universali e atemporali sia un bisogno insito nell’uomo: ma la storia, il trascorrere delle epoche, la diversità dei popoli, delle culture, delle tradizioni non permettono l’invarianza di tali segni, che infatti mutano. Il Partenone di Atene, per esempio, che una parte dell’Occidente considera intoccabile patrimonio dell’umanità, ha mutato costantemente le sue forme nei secoli, divenendo tempio, chiesa, moschea, magazzino, rovina, spazio musealizzato. La Gioconda di Leonardo da Vinci, che oggi parte dell’umanità considera l’emblema stesso del genio umano, è stata un lavoro conosciuto da un numero esiguo di persone fino al suo furto clamoroso del 1911, che l’ha iconizzata. Esistono soltanto i classici temporanei che, come pietre miliari, si stabilizzano su strade chiamate canoni, ma il tempo, la geografia e le determinazioni dei popoli portano inevitabilmente a seppellire certe strade, e a farne sopravanzare e costruire altre.

Questo significa che tutto può diventare un classico e poi smettere di esserlo: dalle statue antiche alla minigonna, da certi fumetti ad alcuni luoghi che, pur non avendo nessuna intenzione all’origine di sopravvivere al tempo, sono diventati classici temporanei in seguito a eventi straordinari, spesso drammatici, che li hanno resi tali, come ad esempio Auschwitz, la cupola del palazzetto della prefettura di Hiroshima, o la torre idrica di Vukovar in Croazia, simbolo della guerra jugoslava. Ingresso gratuito.