Asili nido e liste d’attesa: "Buscemi? Parole vaghe"

Le opposizioni insorgono dopo le dichiarazioni dell’assessore all’istruzione. Lacroce (La città delle persone): "Assenza di programmazione e investimenti".

Asili nido e liste d’attesa: "Buscemi? Parole vaghe"

Le opposizioni insorgono dopo le dichiarazioni dell’assessore all’istruzione. Lacroce (La città delle persone): "Assenza di programmazione e investimenti".

"E’ l’assenza di programmazione e investimenti a determinare l’incapacità del Comune di adeguarsi all’aumento della domanda per i nidi". Parola di Emilia Lacroce, consigliera comunale di opposizione nella lista La città delle persone che critica le previsioni fatte dall’assessore all’istruzione, Riccardo Buscemi, comprese l’obiettivo di recuperare fino a 100 posti in più. "La misura regionale Nidi Gratis, che Buscemi critica - aggiunge la consigliera del centrosinistra - è fondamentale, di uguaglianza educativa, che sta permettendo di andare al nido anche a migliaia di bambini con famiglie che prima non potevano permetterselo. L’assessore affronta la questione con la vaghezza che gli è propria e, di fatto, rimanda di due anni la possibilità di rispondere al problema delle liste d’attesa. Inoltre, non chiarisce come pensa di coprire 30 posti in più destinati ai lattanti se non c’è nessun impegno di assunzione di personale".

Infine, Lacroce sottolinea che Buscemi "non ha mai smentito la volontà di esternalizzare il servizio, rivelata dal consigliere Nerini con una boutade in Consiglio comunale per questo gli chiedo pubblicamente se è quella la linea dell’amministrazione? Vogliono esternalizzare i nidi cittadini? Quali valutazioni sono state fatte, visto che tanti Comuni che hanno scelto quella strada stanno tornando indietro, a causa del livello del servizio e dei costi più alti?".

Contro le possibili esternalizzazioni si schiera anche Ciccio Auletta (Diritti in comune): "In questi anni decine di bambini sono rimasti in lista di attesa ma, per ragioni puramente economiche, anziché assumere personale per garantire un servizio pubblico importantissimo per le famiglie e la città, la Giunta decide di non investire risorse scegliendo prioritariamente la gestione indiretta, smantellando passo dopo passo i servizi educativi e tagliando risorse: sono esternalizzazioni determinate da ragioni puramente economiche con l’obiettivo della diminuzione dei costi che si scaricherà sulla retribuzione del personale che vedrà peggiorare le proprie condizioni contrattuali".

Sul piede di guerra anche il sindacato di base Cub: "Capiamo perfettamente le difficoltà delle famiglie ma forse non ci si rende conto cosa voglia dire per un bambino di 3 mesi a 3 anni restare al nido fino alle 18, non ci si rende conto del caldo che fa dentro le strutture già a giugno, l’idea del nido d’infanzia propugnata da Buscemi riduce i servizi all’idea di parcheggi: siamo convinti che le risposte ai bisogni delle famiglie debbano essere anche e soprattutto altre. L’Amministrazione vuole investire veramente? Lo faccia ma non aumentando servizi ed orari con personale di cooperativa sottopagato e costretto a turni sempre piú lunghi, una alternativa esiste ossia assumere personale a gestione diretta".