GABRIELE MASIERO
Cronaca

Assistenza specialistica a scuola. Ora la Regione ci mette una toppa

Con la delibera dello scorso 3 marzo arrivano i fondi per garantire il servizio fino a giugno nell’area pisana. Anna Piu (Sinistra Italiana): "Ora sarà necessario costruire insieme il futuro della società della salute".

di Gabriele Masiero

Dopo mesi di battaglie e polemiche incrociate è stata la Regione Toscana a metterci una toppa e con una delibera di giunta dello scorso 3 marzo ha garantito la continuità dell’assistenza specialistica nelle scuole della provincia di Pisa fino a giugno stanziando complessivamente un milione e 416 mila euro chiedendo contestualmente alla Società della Salute della zona pisana di mettere "a disposizione un quadro di dettaglio e l’ipotesi di recupero delle risorse individuate dalla Regione, con particolare riferimento a quelle relative al biennio 2023 e 2024". Nella delibera la Regione autorizza anche la Asl Toscana nord ovest "a fornire tutto il supporto operativo e finanziario necessario alla prosecuzione del servizio, attualmente reso dalla Sds, di assistenza all’autonomia e alla comunicazione in favore degli studenti disabili". Infine, la Regione si riserva di vincolare il contributo di competenza 2025 a favore della Provincia di Pisa "prioritariamente al finanziamento del servizio di assistenza specialistica". Esulta Sinistra italiana, con la segretaria provinciale Anna Piu, che valuta "positivamente l’impegno della Regione" per "coprire l’aumento della spesa che la Provincia di Pisa ha dovuto affrontare negli ultimi anni, in seguito all’incremento del numero di studenti disabili assistiti negli istituti scolastici superiori".

Secondo la segretaria, la delibera regionale è "un intervento fondamentale che si sostituisce in parte ai tagli dei trasferimenti statali, garantendo la continuità dei servizi essenziali per le persone più vulnerabili" tuttavia avverte che è ora necessario "risolvere un nodo cruciale per il futuro della Sds pisana: l’aumento della quota capitaria, da 30 a 33 euro approvato dall’assemblea dei soci e impugnato dal Comune di Pisa con un ricorso al Presidente della Repubblica". Se il Comune lo ritirasse e accettasse l’aumento, osserva Piu, "tutti i servizi potrebbero essere garantiti senza interruzioni e la Società della Salute potrebbe continuare a operare: al contrario senza Pisa si porrebbe seriamente a rischio non solo la continuità dei servizi, ma anche la coesione sociale e territoriale della provincia".

Insomma, al netto delle polemiche, è il ragionamento politico di Piu, conviene provare a ricucire anziché alimentare le contrapposizioni anche se attacca: "Dietro quella che il sindaco Conti giudica come una decisione ‘ragionieristica’, si nasconde in realtà una volontà politica di smantellare il modello di gestione associata dei servizi sociosanitari".