REDAZIONE PISA

Assorbenti compostabili gratis in tre poli didattici

L'Università di Pisa introduce distributori di assorbenti compostabili per promuovere la sostenibilità e combattere il tabù delle mestruazioni. Gli studenti accolgono positivamente l'iniziativa.

L’Università di Pisa sperimenta gli assorbenti compostabili. È il nuovo progetto dell’Ateneo che metterà a disposizione della propria comunità e in via sperimentale alcuni distributori gratuiti di assorbenti compostabili. L’iniziativa promossa dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia sarà presentata oggi alle 11 al Polo Piagge. I distributori verranno installati in tre poli universitari: Polo Piagge, San Rossore 1938 e Fibonacci. La campagna ha l’obiettivo di superare lo stigma e il tabù delle mestruazioni in un’ottica di sostenibilità. "Gli assorbenti - spiega la professoressa Elisa Giuliani prorettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030 -, che saranno a disposizione in Ateneo sono 100% di cotone organico, senza profumi, compostabili, non contengono plastica o microplastiche, sono senza cloro e ipoallergenici". I distributori saranno messi negli antibagni e sono gratuiti. "L’accesso ai prodotti mestruali – sottolinea la professoressa Renata Pepicelli delegata del rettore per le attività in Gender Studies and Equal Opportunities – negli spazi universitari è una questione di riconoscimento di un aspetto fisiologico che può riguardare tutti gli aspetti della vita, quelli economici, culturali, della salute. È necessario – aggiunge Pepicelli -, normalizzare questa dimensione della vita delle donne, cominciando a chiamare le cose con il loro nome, quindi mestruazioni e non ‘le mie cose’". Un aspetto ambientale apprezzato dalle studentesse. "Crediamo molto in questa iniziativa dell’Ateneo – sostengono Danila Scalzo e Margherita Capitani, rappresentanti della Comunità studentesca della Commissione di sostenibilità -, i prodotti mestruali monouso adesivi sono mediamente composti per il 90% di plastica, l’utilizzo di un assorbente convenzionale equivale a immettere nell’ambiente circa 2 grammi di plastica non biodegradabile, circa quanto 4 sacchetti della spesa".