GABRIELE MASIERO
Cronaca

Attacco Petrucci: "Il dissesto?. Giani zero tituli"

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia: "Conti ha ragione sullo Scolmatore" .

L’arrivo della nave ieri a Marina di Pisa (foto Elena Pardini per Valtriani)

L’arrivo della nave ieri a Marina di Pisa (foto Elena Pardini per Valtriani)

Giani ‘zero tituli’ sulle opere di contenimento del dissesto idrogeologico. In cinque anni di governo regionale il presidente non ha completato neanche un’opera e la Regione non ha finanziato neanche un intervento degno di nota per contrastare il dissesto idrogeologico, difendersi dagli agenti atmosferici avversi ovvero di regimentazione e contenimento delle acque sia dei fiumi che del mare". Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, secondo il quale "sullo Scolmatore, che ha giocato un ruolo fondamentale nel contenere le conseguenze della piena dell’Arno nel Pisano, ha ragione il sindaco Conti: l’opera è stata voluta quando le Regioni non esistevano neanche cioè negli anni Cinquanta e realizzata a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e oggi ha bisogno di nuovi interventi e anche sindaci del suo stesso colore politico hanno fatto presente che servono ulteriori interventi per aumentarne la portata e mettere in sicurezza i territori circostanti".

Tuttavia, osserva Petrucci, "sullo Scolmatore va fatta una riflessione più ampia sul ruolo giocato dalle attività che gravitano attorno all’opera ed è necessario che le istituzioni abbiano la giusta attenzione per il mondo agricolo e le aziende sacrificate". Petrucci infine attacca Giani che ha "usato" l’emergenza maltempo per iniziare "la sua corsa elettorale ma non basta l’inquadratura giusta, servono i fatti e in cinque anni di Governo regionale ha avuto a disposizione circa 65 miliardi di soldi pubblici, se si considera che ogni bilancio regionale vale circa 13 miliardi, ma di tutte queste risorse quante ne ha destinate per le opere di mitigazione del rischio? Poche, troppe poche. E in quest’ambito la sua Giunta è capace di fare solo quello che fa per la sanità e cioè chiedere sempre più risorse a Roma, innescando uno scarica barile delle responsabilità che non fa altro che incrinare i rapporti istituzionali".