"Il sindaco Michele Conti costituisce una nuova società degli eventi e lo fa con un colpo di mano chiudendo la delibera senza alcun confronto preventivo e discussione pubblica, blindandola in un iter procedurale dai tempi rapidissimi". Lo denuncia il capogruppo di Diritti in Comune, Ciccio Auletta, puntando il dito contro la scelta dell’amministrazione di modificare statuto e oggetto sociale di Pisamo per conferire alla municipalizzata anche i compiti di gestione e organizzazione dei grandi eventi culturali e sportivi, ma anche l’accoglienza turistica.
"Con questi cambiamenti - osserva il consigliere di opposizione - si introduce la possibilità di nominare un consiglio di amministrazione di tre o 5 membri al posto dell’attuale amministratore unico, scelta che competerà all’assemblea dei soci. Siamo davanti a un’esternalizzazione pesantissima sulle politiche culturali e turistiche e su cui non c’è stato nessun confronto con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. In linea con le politiche del ‘Comune leggero’ si tolgono all’ente numerose funzioni di controllo e di indirizzo degli stessi organi consiliari". Infine, Auletta si chiede "quale sarà la posizione dei Comuni di Vecchiano e Calci, soci di Pisamo e governati dal centrosinistra, di fronte a questo progetto".
La nuova forma di Pisamo non piace neppure ai consiglieri comunali de La città delle persone, Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Gionfriddo: "E’ inaccettabile che che su una questione così importante, una modifica statutaria che coinvolge una delle nostre principali municipalizzate e una scelta strategica così significativa come la gestione di turismo, sport e cultura, si consideri il passaggio in Consiglio e in commissione come una mera formalità da espletare il prima possibile, considerando che da mesi il tema non riesce a trovare un confronto su elementi di certezza, richiesto a più riprese dalle opposizioni e dalla città". Secondo la lista civica progressista "il futuro delle municipalizzate e, soprattutto, la strategia di comunicazione e promozione turistica, culturale e sportiva degli eventi avrebbero bisogno di una grande riflessione aperta: questo approccio, oltre che grave da un punto di vista istituzionale, è del tutto inadeguato ai bisogni della città, per questo seguiremo la vicenda chiedendo conto del piano finanziario, occupazionale, organizzativo dell’operazione. Tutte questioni critiche che già avevamo denunciato per l’operazione Patrimonio e su cui ancora oggi non ci sono risposte".