GABRIELE MASIERO
Cronaca

Auto a velocità ridotta in città Zona 30, i quartieri interessati. Ma la sinistra vuole di più

Auletta torna alla carica: "I dati parlano chiaro. A Bologna meno incidenti e più biciclette". Ma il sindaco Conti aveva già bocciato l’idea: "Una proposta irrealizzabile e ideologica".

Auto a velocità ridotta in città  Zona 30, i quartieri interessati. Ma la sinistra vuole di più

Un autobus in transito sul Ponte di Mezzo E’ vivo il dibattito sulla velocità dei veicoli in centro storico

Diritti in comune vuole fare di Pisa una "Città30", ovvero un sistema di mobilità a basso impatto sul modello in vigore già da mesi a Bologna. E lo fa chiedendo che – con la ripresa delle attività del consiglio comunale a settembre – si discuta la sua mozione prendendo a modello il capoluogo emiliano. "I dati dicono - spiega una nota di Una città in comune - che a Bologna in seguito all’adozione della Città 30, calano gli incidenti stradali (di quasi l’11%) e i feriti (di oltre il 10%), diminuiscono fortemente (circa il 38% in meno) gli incidenti da codice rosso e si riducono i decessi (il 33% in meno), toccando il minimo storico dal 2013 a oggi, con un calo del traffico veicolare (-3%) e dell’inquinamento più legato al traffico urbano (-23%), ma anche un vero e proprio boom nell’utilizzo del bike sharing (+92%) e aumentano significativamente gli spostamenti in bicicletta (+12%) consolidando quelli coi mezzi pubblici".

Il dibattito esplose già nell’inverno scorso in concomitanza proprio con la scelta bolognese e per la verità Pisa non è all’anno zero. Sono numerose le zone ove sono da tempo applicati questi limiti di velocità. Tant’è che una misura estensiva, spiegò il sindaco Michele Conti lo scorso febbraio, "una città30 è una proposta irrealizzabile e ideologica: siamo invece d’accordo per un’applicazione puntuale, da valutare caso per caso, tanto che a Pisa la zona 30 non è una novità: esiste già in tutta la Ztl, in tutto l’abitato di Marina di Pisa e nei pressi dei numerosi passaggi pedonali rialzati: negli ultimi due anni ne abbiamo realizzati più di 100 in tutta la città, oltre a semafori a chiamata e attraversamenti pedonali illuminati e tecnologici, in corrispondenza di scuole e strade di quartieri frequentati da pedoni".

E l’assessore alla mobilità Massimo Dringoli ricordò di avere inserito nel piano della mobilità sostenibile "la possibilità di realizzare alcune zone 30 laddove fossero più utili per garantire spostamenti sicuri a pedoni e ciclisti e stiamo pensando di estendere queste zone con limitazioni di velocità anche ai Lungarni". Per ora queste zone, Ztl a parte, sono a Barbaricina. nel quadrilatero delimitato da via Brodolini, via Biagi, via Caduti del Lavoro, via Aurelia (esclusa) e viale delle Cascine (escluso), in una porzione di via delle Lenze, in via Serchio, via Livenza, via Natisone, via Timavo, via Adige, via Tevere, via Tagliamento, via Brenta, via Isonzo, Via Po e via Sesia, nella viabilità interna alla darsena pisana, a Riglione e Oratoio, a Porta a Lucca (via Rindi, via Tino da Camaino, via Pardo Roques, via Consani, via Falcone, via di Gello e via Lucchese), e nel poligono compreso tra la via di Gello, via Napoli, via Lucchese, a Marina di Pisa in tutte le strade comprese nel perimetro tra via Ceccherini a nord, via Arnino a sud, con la pineta a est e il mare a ovest, in viale delle Piagge, piazzale Sicilia e via Isole Lipari.