Antonia Casini
Cronaca

Auto contro moto. Sbalzato e investito da un’altra vettura. Muore vigile del fuoco

Federico Ficcoli, 56 anni, era capo squadra a Pistoia da settembre scorso. Il figlio ha appena finito la formazione per diventare pompiere come il padre. Il cordoglio del comandante Nicola Ciannelli: "Competente e professionale".

Federico Ficcoli, capo squadra dei vigili del fuoco

Federico Ficcoli, capo squadra dei vigili del fuoco

Pisa, 28 gennaio 2025 – Da ieri due Corpi dei vigili del fuoco, in particolare quello di Pisa e di Pistoia, sono in lutto.

Federico Ficcoli, capo squadra di 56 anni di Mezzana, è morto in un incidente in via Lenin (all’altezza del Penny Market) a Orzignano, frazione di San Giuliano Terme, poco prima delle 12. La ricostruzione di quello che è accaduto è ancora in corso, ma dai primi accertamenti sembra che un’auto abbia interrotto il viaggio di Ficcoli in sella alla sua moto: ieri era a riposo. L’uomo sarebbe stato così sbalzato e investito da un’altra vettura che sopraggiungeva in senso opposto. I rilievi sono stati fatti dalla polizia municipale del Comune termale che si è occupata anche della viabilità. Sono in corso indagini e approfondimenti per i due automobilisti coinvolti.

Sul posto, sono arrivati anche i colleghi di Federico, come spesso accade per gli incidenti: la notizia è quindi rimbalzata subito nelle chat fino ad arrivare al comando dove da poco ha finito la formazione il figlio del 56enne, ora in attesa di una destinazione. Lascia anche una figlia. Ficcoli aveva da poco completato il corso di capo squadra, assumendo poi l’incarico a settembre a Pistoia. "Adesso è il momento di stare vicini alla sua famiglia – spiega il comandante di Pisa, Nicola Ciannelli – Più avanti ricorderemo con qualche iniziativa questo nostro collega che aveva grande competenza e grande professionalità". Faceva parte degli Usar (Urban Search and Rescue, ricerca e soccorso in ambiente urbano), un’eccellenza pisana con 15 operatori e 5 mezzi, pronti a partire per le zone in Italia e nel mondo in caso di necessità. "Ha partecipato con me alla missione in Turchia – aggiunge il comandante – abbiamo lavorato insieme e ne ho sempre apprezzato le tante qualità, professionali e umane. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno e lascia un grande vuoto".

"La mattina che son tornato dalla Turchia, subito dopo l’arrivo in caserma, sono andato a piedi in città, ed ho provato, camminando, immediatamente delle sensazioni – scriveva sui social proprio al ritorno da quella esperienza – Accorgersi che la sola cosa che ti è davvero mancata è dare una notizia, un conforto a casa. Strano, un normale che meraviglia, passo dopo passo, gente che passeggia con le borse della spesa, che apre il portone di casa sua… Uno strano che so, strada facendo, tornerà ordinario, così come lo è sempre stato. Lo aspetto". "Abbiamo frequentato insieme il corso per capo squadra. Ciao Fe", commenta un compagno e collega. "Proviamo tanto dolore".