
Il professor Gabriele Siciliano, direttore dell’Unità operativa di Neurologia dell’Aoup
Pisa, 4 luglio 2021 - Dall’Alzheimer all’emicrania passando per le patologie neuromuscolari, la miastenia di Gauss e l’epilessia fino ad arrivare alla Sla, la malattia neurodegenerativa dell’età adulta nota anche per aver colpito alcuni famosi ex calciatori come Gianluca Signorini e Stefano Borgonovo. Si chiamano "trial clinici" e "sono farmaci e terapie sperimentali per patologie attualmente difficili da curare: in questo momento qui a Pisa ne abbiamo in corso una trentina" racconta il professor Gabriele Siciliano, professore ordinario di neurologia all’Università di Pisa e da novembre direttore dell’Unità operativa di neurologia dell’Azienda ospedaliera. Ormai da oltre sei mesi c’è questo medico, pugliese d’origine e pisano d’adozione, alla guida di una delle eccellenze della sanità pisana, erede di una scuola che affonda le radici negli anni ‘70 con Pintus e Sarteschi, quindi i professori Alberto Muratorio, primo primario della neurologia pisana, Luigi Murri e Ubaldo Bonuccelli. Coordina una squadra di 12 neurologi ospedalieri, otto fra docenti e ricercatori universitari, 15 fra dottorandi e assegnisti e borsisti di ricerca. E poi specializzandi, infermieri, biologi, tecnici di laboratorio e personale amministrativi. Distribuiti fra il polo ospedaliero di Cisanello, che ospita i reparti per le degenze, e la storica sede del Santa Chiara che, almeno per i prossimi cinque anni, continuerà ad accogliere ambulatori e laboratori.
È all’ombra della Torre, grazie al lavoro di squadra di un gruppo di medici e scienziati di fama mondiale, che si sperimentano alcuni dei farmaci e terapie per le malattie neurologiche più gravi e difficili da curare a livello mondiale. Il motivo è duplice: "La fiducia delle case farmaceutiche ma anche dei pazienti con patologie complesse che riconoscono e si affidano alla nostra competenza" sintetizza Siciliano. Pisa, infatti, è un centro di riferimento internazionale per la terapia del sonno, grazie al gruppo di lavoro guidato dalla dottoressa Enrica Bonanni: è qui, fra l’altro, che ogni due anni si celebra lo "Sleep Award", riconoscimento internazionale attribuito a ricercatori e scienziati impegnati nella cura dell’insonnia, ideato dal professor Murri. Ma è anche coordinatore nazionale dell’Ern (rete di riferimento europea) sulle malattie neuromuscolari. E, forse, non potrebbe essere diversamente: la neurologia pisana, infatti, è all’avanguardia a livello mondiale nella diagnosi genetica precoce delle malattia rare. Da qui, proprio grazie al lavoro del professor Siciliano è anche arrivato un contributo determinante nella ricerca di terapie per la cura della Sla: era il 2012, infatti, quando un gruppo di lavoro internazionale, guidato dal professor Landers del dipartimento di neurologia dell’Università del Massachusetts, con il fondamentale contributo del Centro malattie neuromuscolari dell’Azienda ospedaliera pisana, scoprì che circa il 3% di tutti i pazienti affetti da una forma genetica di sclerosi laterale amiotrofica risultano portatori di mutazioni "nel gene Pfn1 che codifica la Profilina 1, una proteina che regola il prolu ngamento nervoso delle cellule e che risultava carente nei pazienti studiati" spiega lo stesso Siciliano. Conseguenze? "Da allora sono cominciate diverse terapie disegnate proprio su un aumento della Profilina 1 uno nei pazienti affetti da questa forma di Sla".