
La giornalista Simona Caroti con sua madre Franca
Pisa, 16 aprile 2023 - "Dopo alcuni giorni di malessere, mia madre Franca si è improvvisamente aggravata ed è stata trasportata all’ospedale Lotti di Pontedera. Mi è stato detto che una massa comprimeva il cervello e che sarebbe stata trasferita nel reparto di Neurochirurgia di Cisanello, diretto dal dottor Gaetano Liberti". Una storia di buona sanità e le parole toccanti di una figlia, la giornalista Simona Caroti, che ringrazia chi ha fornito a sua madre "le cure migliori e la migliore assistenza", "l’équipe di professionisti di alto profilo e operata da un medico che è un’eccellenza della neurochirurgia, in un reparto di riferimento regionale e nazionale, come ce ne sono pochi, gratuitamente". "Appena arrivata nel reparto di Neurochirurgia della Aoup sono stata accolta dal dottor Giancarlo Lupi – racconta Simona – Lo conosco da moltissimi anni e ho sempre apprezzato la sua etica, la sua dedizione al lavoro, le sue competenze, frutto di studio e di esperienza, il suo modo di essere, non ‘solo’ di fare, il medico, e la sua umanità. Mi ha vista e ha capito, spiegandomi nei dettagli la situazione. Mamma aveva un tumore infiltrante, di grandi dimensioni, responsabile del grave malessere. Avrebbe dovuto fare una risonanza magnetica e poi essere subito operata. Nonostante il buio di quel momento per la prima volta non mi sono sentita più sola. Sapevo che mamma era nelle mani migliori".
E così è stato. La differenza fra curare e prendersi cura di una persona in reparto è stata da subito evidente. "Mia madre – racconta ancora Simona – ha tratto forza dalle parole e dalla presenza del dottor Lupi e, a parte una notte di cedimento alla paura di non farcela, è andata incontro all’operazione con serenità, pensando al ‘dopo’. L’intervento è andato avanti una intera giornata. Un’operazione complessa, un tumore molto diffuso e infiltrato. Questo risultato è stato possibile grazie a tutta l’équipe della sala operatoria: anestesisti, infermieri e personale di supporto. Durante l’intervento è stato usato un tracciante tumorale, visibile al microscopio operatorio, e il sistema di neuronavigazione che hanno permesso maggiore capacità di discrimine tra tumore e tessuto sano, durante tutta la procedura. Mamma, in coma farmacologico e sotto anestesia, ha ripreso coscienza ed è stata estubata già la mattina dopo e portata in terapia subintensiva. È stata dimessa il 5 aprile e tutto sta procedendo bene, dovrà fare un percorso di radioterapia e chemioterapia, ma visto che è stato asportato tutto il tumore e che le sue condizioni sono buone, potranno iniziare subito a curarla. Mamma ha una grave patologia, ha avuto – sta avendo - le cure migliori e la migliore assistenza, è stata trattata da una equipe di professionisti di alto profilo e operata da un medico che è un’eccellenza della neurochirurgia, in un reparto di riferimento regionale e nazionale gratuitamente. In più a pochi chilometri da casa, nel suo “guscio” di affetti, senza essere sradicata dal suo ambiente, sempre trattata con il profondo rispetto che si deve a un essere umano che sta male, non a un “caso”.
È l’espressione più elevata della sanità pubblica, un bene comune imprescindibile, accessibile e vicino, a ‘portata di mano’. La Toscana, l’ospedale di Cisanello e la Neurochirurgia Ospedaliera ne sono un modello. Non c’è niente di più importante di poter curare un essere umano che soffre senza allontanarlo dai suoi affetti, senza che debba macinare chilometri, esacerbando il dolore, senza dover temere di non potersi curare (o curare come si deve) per mancanza di soldi. Grazie infinite al dottor Giancarlo Lupi, al personale della neurochirurgia diretta dal dottor Liberti, di terapia intensiva diretta dal dottor Francesco De Masi, della neuroradiologia, diretta dal professor Mirco Cosottini, e della sala operatoria di Cisanello e quanti continueranno questo percorso di cura. Grazie anche alle cure prestate, inizialmente, dal personale dell’Ospedale Lotti di Pontedera e a volontari e volontarie che, quotidianamente, garantiscono i servizi accessori alle cure".