ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Baglini e Fiore per i "Concerti della Normale"

Musiche di Schubert, Schumann e Hindemith. Prima la conversazione con i due musicisti .

Musiche di Schubert, Schumann e Hindemith. Prima la conversazione con i due musicisti .

Musiche di Schubert, Schumann e Hindemith. Prima la conversazione con i due musicisti .

Maurizio Baglini (nella foto) e Francesco Fiore ai Concerti della Normale, stasera dalle 21 al Teatro Verdi di Pisa i due musicisti, rispettivamente pianista e violista, eseguiranno alcune sonate di Franz Schubert, Robert Schumann e Paul Hindemith. Prima del concerto si ritroveranno nella Sala Stemmi della Scuola Normale, in Piazza dei Cavalieri, per un incontro aperto al pubblico alle 18.15, una conversazione sulla musica, la loro carriera e sul programma della serata al Verdi moderata dall’allievo normalista Abel Ficano.

Baglini torna nella sua città (è nato a Pisa il 4 marzo 1975) per una serata che promette di esaltarne le doti di grande virtuoso. Vincitore a 24 anni del “World Music Piano Master” di Montecarlo, è tra i musicisti più brillanti e apprezzati sulla scena internazionale. Ha al suo attivo un’intensa carriera concertistica in Europa, America e Asia con oltre milleduecento concerti come solista e altrettanti di musica da camera. Il suo vasto repertorio spazia da Byrd alla musica contemporanea, con riferimenti importanti a Chopin, Liszt e Schumann.

Ad accompagnare Baglini, che suona un grancoda Fazioli, la viola di Francesco Fiore, uno dei musicisti più interessanti ed ecclettici della sua generazione, docente di Viola presso il Conservatorio “Monteverdi” di Cremona in cui insegna anche Baglini. È stato anche nominato curatore delle preziose viole custodite nel museo del violino “Stradivari” di Cremona.

Tre le sonate in programma al Verdi: Schubert, con la splendida sonata detta “Arpaggione” (ovvero realizzata all’inizio dell’Ottocento per uno strumento ormai raro, l’arpaggione appunto, un ibrido tra violoncello e chitarra, sostituito in questo concerto dalla viola); Schumann con il capolavoro op. 113 “Quadri fiabeschi”, esempio di romanticismo estremo e struggente; infine la Sonata in fa maggiore op. 11 n. 4 di Paul Hindemith, in cui convergono in un felicissimo connubio ispirazioni musicali differenti, e che nel complesso si pone come uno dei lavori da camera più ispirati di Hindemith.