REDAZIONE PISA

Balneari e Bolkestein, la politica si divide

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato modifiche alla Legge sulle concessioni balneari, suscitando reazioni contrastanti tra i politici locali. Confcommercio chiede una legge nazionale per risolvere definitivamente la questione.

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato modifiche alla Legge sulle concessioni balneari, suscitando reazioni contrastanti tra i politici locali. Confcommercio chiede una legge nazionale per risolvere definitivamente la questione.

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato modifiche alla Legge sulle concessioni balneari, suscitando reazioni contrastanti tra i politici locali. Confcommercio chiede una legge nazionale per risolvere definitivamente la questione.

Il tema delle concessioni balneari marittime tiene banco da mesi. Mercoledì il consiglio regionale ha approvato la norma che introduce alcune modifiche alla Legge regionale 31/2016 in materia di concessioni demaniali marittime e le reazioni non si sono fatte attendere. "E’ urgente, necessaria, improcrastinabile una legge nazionale per disciplinare una volte per tutte le concessioni demaniali marittime - dichiara il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa e Livorno Federico Pieragnoli -. In questo contesto di caos prolungato, la nuova legge regionale Toscana è un primo passo nella giusta direzione e un chiaro messaggio di sostegno all’intera categoria".

Pieragnoli ringrazia chi ha votato positivamente la norma: "chi ha votato positivamente dimostra con i fatti concreta vicinanza alle migliaia di piccoli imprenditori che gestiscono le strutture balneari toscane". Pieragnoli ha rivolto l’attenzione anche a quei consiglieri regionali che hanno votato contro o si sono astenuti: "Dovrebbero uscire dalle ambiguità e spiegare una volta per tutte cosa pensano effettivamente sui balneari. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora vogliamo i fatti".

La senatrice del Partito Democratico Ylenia Zambito (foto a sinistra) commenta positivamente il provvedimento: "La legge sull’equo indennizzo dei balneari approvata dalla Regione Toscana supplisce a una grave e pervicace incapacità del governo Meloni - dichiara la senatrice pisana -. In due anni di permanenza a Palazzo Chigi ha solo balbettato nell’interlocuzione con l’Unione Europea. Un comportamento che ha messo l’Italia sotto schiaffo dell’Europa e a rischio procedura d’infrazione con conseguenze pesanti per l’intera nazione. Anche altre regioni hanno cercato di mettere riparo all’inadempienza del governo e la Toscana ha scelto di andare nella direzione di favorire le logiche di mercato e la concorrenza ma anche, attraverso il meccanismo dell’equo indennizzo. E’ la strada giusta".

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci (foto a destra) ha spiegato i motivi alla base dell’astensione: "La legge non è scritta male e, di base, è condivisibile. Ci siamo astenuti perché giudichiamo il provvedimento controverso e non di competenza regionale. Le concessioni sono statali e secondo me la Regione Toscana compie un’uscita del tutto demagogica per avere consensi sulla vicenda. Esiste già un iter nazionale promosso dal deputato Zucconi". Proprio il deputato di Fratelli d’Italia approfondisce la questione: "Si tratta di una legge sulla concorrenza e su questo punto la competenza esclusiva è dello stato - chiarisce Zucconi -. La corte costituzionale più volte ha cassato leggi regionali sulle competenze. In commissione finanze ormai sono due mesi e mezzo che abbiamo in calendario la proposta di legge sull’indennizzo che sarà votata i primi giorni di agosto ed ha subito ritardi in virtù delle elezioni europee. La legge regionale prende spunto, diciamo così, dalla mia proposta e la diversifica coniugando male un giusto indirizzo. La regione infatti prefigura già dei criteri per stabilire il valore dell’azienda in base ad ammortamenti e reddito aziendale e questo è penalizzante per i concessionari balneari".

Michele Bufalino