Banche addio. Il vecchio assalto allo sportello, non ‘tira’ più anche perché è reso sempre più dificile, irto di trappole tecnologiche. Nel 2020 in Toscana le rapine sono calate del 60%, molto più che dimezzate, passando dalle 25 conteggiate nel 2019 a 10. La percentuale supera quella registrata nel Paese: -56,3%.
In flessione pure il cosiddetto indice di rischio: il numero di colpi ogni 100 sportelli. In regione è passato da 1,4 – superiore alla media nazionale (1,1) – a 0,5; un miglioramento che ha consentito con ciò di pareggiare il dato consolidato nell’intero Paese.
La statistica è stata raccolta e assemblata da da Ossif – il Centro di ricerca di Abi (l’associazione bancaria italiana) in materia di sicurezza – e reso noto al Convegno Banche e Sicurezza, la due giorni di lavoro sui temi chiave della sicurezza in banca. Ossif predispone Report periodici su rapine, furti, sistemi di difesa e spese per la sicurezza, che mette a disposizione degli istituti di credito; tra le altre ‘mission’, le iniziative antifrodi rivolte a fornire alle banche strumenti innovativi di analisi e gestione delle criticità su uso fraudolento di assegni bancari, circolari e traenza; e gli accordi Abi-banche-Prefetture per prevenire e contrastare la criminalità, con scambio permanente di informazioni tra gli istituti di credito e le Forze dell’ordine. Il 7 luglio 2020 Abi e Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno hanno rinnovato il protocollo per rafforzare la collaborazione e contrastare in modo sempre più efficace il fenomeno attraverso scambio di informazioni.
Tra le misure di sicurezza anticrimine previste dall’accordo quadro anche la prevenzione dagli attacchi multivettoriali realizzati con tecniche di cyber physical security, prevenzione dei reati predatori alle banche e ai clienti, dagli atti vandalici e terroristici, rapine e furti ai danni degli sportelli bancomat, delle truffe ai danni della popolazione di età più avanzata, con conoscenze finanziarie contenute.
Tornando in modo più specifico alle rapine, alla base della netta – e positiva – inversione di tendenza ci sono in larga misura gli investimenti nella sicurezza, una ‘Guida antirapina’, appunto il rinnovo del protocollo d’intesa.
"Le banche italiane – dettaglia una nota – investono ogni anno circa 580 milioni di euro per rendere le proprie filiali ancora più protette e sicure. Concorrono poi misure di protezione sempre più moderne ed efficaci e la formazione dei dipendenti anche tramite la ‘Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello’, realizzata da Ossif in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Prefetture. La Guida Antirapina è un punto di riferimento; un vademecum sui comportamenti da tenere in caso di rapina. Ma offre pure indicazioni utili per prevenirle e agevolare le forze dell’ordine nel controllo del territorio e nelle investigazioni".
giovanni spano