GABRIELE MASIERO
Cronaca

Bani passa al contrattacco: "Recupero ex base Cisam. Quelli del Pd si informino"

Il presidente del Parco senza freni: "Esponenti del mio partito parlano senza prima chiedermi spiegazioni su come stanno veramente le cose. Ora basta!".

Il presidente del Parco Lorenzo Bani (Foto Del Punta/Valtriani)

Il presidente del Parco Lorenzo Bani (Foto Del Punta/Valtriani)

"Per l’ennesima volta leggo affermazioni completamente errate sul piano del Parco e sul recupero della base ex Cisam. Interventi che arrivano addirittura da esponenti del mio partito, che parlano senza prima chiedermi spiegazioni su come stanno veramente le cose. Non so se sia disinformazione o negligenza. In ogni caso sto aspettando da mesi che ci siano organismi dirigenti effettivi per potersi confrontare correttamente su questi temi". L’ultimo, in ordine di tempo, episodio di fuoco amico (il circolo Pd di Coltano, Sant’Ermete e Putignano, che leggiamo qui a fianco) fa infuriare il presidente del Parco, Lorenzo Bani, che invoca, a modo suo, il congresso dem per avviare un’interlocuzione ufficiale con gli organismi dirigenti del partito per "spiegare la realtà dei fatti, poi si possono avere anche opinioni diverse ma le mistificazioni sono inaccettabili".

"Sulla questione della base ex Cisam – aggiunge – , ossia del passaggio della struttura già esistente dalla Marina ai Carabinieri con conseguente riqualificazione, è assolutamente falso che ‘saranno possibili costruzioni con un’addizione volumetrica illimitata’. Non capisco neanche da dove arrivi questa fake news. Anzi, è vero proprio il contrario: nel vecchio piano del Parco le aree militari esistenti, perché ricordo che la base militare c’è già ed è lì dal 1962, non erano normate e quindi potevano agire in deroga ai regolamenti urbanistici territoriali". Il presidente Bani, infatti, ribadisce che con il nuovo strumento urbanistico appena licenziato dall’area protetta "sarà ammessa solo la sostituzione edilizia, cioè la demolizione e ricostruzione con un massimo aumento del 20% che per il caso dell’ex Cisam deve rimanere all’interno della perimetrazione del demanio militare, in sostanza solo nelle zone attualmente costruite o immediatamente adiacenti (meno del 20% dell’area dell’attuale base) e non nelle restanti aree boscate".

Il presidente del parco sottolinea, inoltre, che nel protocollo d’intesa per la localizzazione, "l’Arma dei carabinieri ha firmato per una riduzione del consumo di suolo di 1,15 ettari e dopo avere fatto un passo indietro su Coltano , dove veramente si sarebbero andati a impermeabilizzare decine di ettari utilizzati per l’agricoltura e non costruiti, ha dichiarato di voler agire rispettando la pianificazione e le regole del Parco e non andare in deroga come potenzialmente potrebbe fare trattandosi di progetti di rilevanza per la sicurezza nazionale".

Ciò non significa però, precisa Bani, "che il Parco ha già dato l’ok al progetto, anche perché ad oggi un progetto non esiste e solo quando questo sarà presentato, il Parco lo valuterà in base alle regole del Piano e il parere sarà messo a disposizione in conferenza dei servizi insieme a quello degli altri enti interessati". Il presidente del Parco spiega anche che "per quanto riguarda le aree contigue, sulle quali abbiamo dovuto adeguarci alla normativa nazionale, rimarrà la salvaguardia contro le speculazioni edilizie, la differenza è che sarà esercitata tramite i Comuni che dovranno recepire le direttive del Parco".

Gab. Mas.