Pisa, 30 aprile 2023 – «La mia mamma era azione, era passione. Mi ha sempre insegnato che ci sono cose su cui non abbiamo controllo ma anche a individuare un piccolo aspetto su cui possiamo avere margine d'azione. Ho cercato in ogni modo di trovare un pensiero per andare avanti. Non trovavo niente che mi desse pace, poi ho capito che sei un'eroina e che avevi una risposta per tutto». Sono le parole della figlia più grande di Barbara Capovani, Alice, intervenendo con la voce rotta dal pianto alla commemorazione pubblica della madre alla Sapienza di Pisa.
«Mia madre - ha aggiunto - ha passato la vita ad aiutare gli altri, ha dato un pezzetto di puzzle a ognuno di noi ogni volta che è stato necessario. Ognuno di noi che l'ha avuta accanto a sé ha ricevuto questo pezzetto e così tutti insieme formiamo il puzzle anche servono centinaia e centinaia di pezzetti per formare Barbara Capovani, ma insieme possiamo ed è l'unico modo per averla con noi e portare avanti quello che ci ha trasmesso. Saremo lei ogni volta che non avremo paura, che lotteremo per ciò che è giusto e proteggeremo chi è in difficoltà, che daremo la vita, ogni volta che ci fermeremo ad accarezzare per strada i cani sconosciuti. Ho avuto la fortuna di essere cresciuta da un supereroe, i veri eroi non muoiono mai ma rimangono per sempre».
Le parole della figlia minore
Dopo di lei è intervenuta la figlia più piccola ancora minorenne: «Un mostro ti ha portata via. Per noi avresti fatto di tutto, non è giusto che sia capitato a te. Tutti i tuoi abbracci sono nel nostro cuore».
Le parole del compagno
Infine, il compagno Michele Bellandi, commosso, ha detto di sentirsi «sollevato perché la più grossa preoccupazione era renderle giustizia e far capire chi era: era piccolina ma fortissima, scattante, impossibile da fermare». «Barbara - ha spiegato - aveva intuito, intelligenza, competenze e voglia di aiutare e soprattutto sapeva sempre trovare le soluzioni. A 6 anni ha deciso di essere una psichiatra e ci è riuscita: la sua era una missione, non c'erano vacanze, chi provava a metterle i bastoni tra le ruote era sconfitto in partenza».
Le parole del giudice Polidori
“Oggi purtroppo possiamo solo prendere atto dell'impotenza degli strumenti con i quali abbiamo lavorato in questi anni". Ha detto il giudice Eleonora Polidori, presidente della sezione civile del Tribunale di Pisa e amica di Barbara Capovani. "Nel 2023 - ha detto il giudice - un medico non dovrebbe trovarsi ad affrontare questo rischio. Esprimo dolore anche per il senso di ingiustizia che provoca questa vicenda: io che sono abituata a lavorare nella giustizia sento profonda l'ingiustizia. Non è giusto quello che è successo: non doveva e non può succedere. E allora quali risposte possiamo dare? La risposta ce l'ha data Barbara con il suo esempio di persona e di medico pronta ad affrontare le cose con spirito costruttivo avendo cura dei pazienti. Dobbiamo reagire a questa tragedia senza arrenderci alle difficoltà, lavorando da addetti ai lavori, elaborando proposte che possano essere recepite fino al Parlamento per aggiornare un impianto legislativo che ne ha assolutamente bisogno mettendo il paziente al centro e garantendo la sua dignita' cosi' come la necessaria tutela del medico che lo ha in cura".
Una collega: “Cambiare le leggi”
Tra le altre persone che hanno parlato, chiudendola commemorazione, una Oss del Servizio psichiatrico diagnosi e cura dell'Asl Toscana nord ovest, di cui Capovani era dirigente. «Tutto questo - ha detto - non ha senso. Non nascondo che mi sono sentita smarrita, vuota e demotivata: ho anche pensato di chiedere di cambiare reparto ma poi ho detto: no, continuo a fare quello che Barbara ci ha insegnato. Lavoro con professionalità e secondo le competenze di ciascuno di noi perché non siamo torturatori». «In questa occasione - ha concluso rivolgendosi ai politici presenti - voglio andare oltre, superare i confini della Asl Nord Ovest. La nostra professionalità deve essere usata a baluardo, quindi aiutateci: codice penale e leggi vanno cambiate. Se un reato non esiste nel codice penale si arena drasticamente ogni azione illegittima».
Centinaia di persone alla commemorazione
Sono state centinaia le persone che hanno partecipato alla commemorazione di della dottoressa Capovani. Già ieri, in forma strettamente privata, si erano svolte le esequie e la cremazione della psichiatra, mentre oggi su richiesta dei suoi familiari l'Università di Pisa aveva concesso l'aula magna del Palazzo della Sapienza, gremita da 300 persone tra istituzioni, familiari, amici e colleghi.
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l'assessore regionale Alessandra Nardini, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia Massimiliano Angori, il rettore dell'Università Riccardo Zucchi, oltre ad altri assessori ed esponenti politici.