Base militare nel Parco. Il fronte del no si mobilita. E i giovani Pd chiedono: "Chiarezza dal sindaco"

Dopo il via libera dal Governo e il primo stanziamento di 20 milioni gli strali di Auletta: "Altro che civico! E Giani e Bani sono come lui" .

Base militare nel Parco. Il fronte del no si mobilita. E i giovani Pd chiedono: "Chiarezza dal sindaco"

Base militare nel Parco. Il fronte del no si mobilita. E i giovani Pd chiedono: "Chiarezza dal sindaco"

Da una parte c’è il ‘fronte del No’, con il consigliere comunale di Diritti in Comune Ciccio Auletta e con lui le varie anime del Movimento No Base, che annunciano una nuova mobilitazione dopo quella che li ha visti "sminare" a suon di cortei l’iniziale progetto-Coltano. Dall’altra c’è il ’fronte del ni’(almeno a livello di partito), con il segretario comunale dei Giovani Dem (e consigliere Pd) Enrico Bruni, che chiede al sindaco Conti di far chiarezza sul progetto al quale, è notizia di ieri, il governo Meloni ha dato il via ufficiale inserendo nel decreto infrastrutture – finanzimento iniziale di 20 milioni di euro – "la nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, segnatamente del Gruppo intervento speciale, del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti ‘Tuscania’ e del Centro cinofili, in Pisa, quale “opera destinata alla difesa nazionale”". "Queste le risorse iniziali che il Governo Meloni ha previsto per costruire la nuova base concepita dal Governo Draghi-Guerini (che prevedeva un investimento complessivo di 190 milioni di euro) – attacca Auletta – e proseguita dall’accordo trasversale tra il sindaco di Pisa Conti (Lega), il presidente della Regione Giani (Pd), e il presidente del Parco, Bani. Ad oggi non sappiamo quanto costerà complessivamente questa nuova infrastruttura che servirà a rendere Pisa ancor più uno dei principali avamposti per la guerra del nostro paese, vista la presenza di Camp Darby e dell’Aeroporto militare". "Un’assoluta opacità – accusa Auletta – che caratterizza l’operato di Governo, Regione e Comune dai primissimi giorni. E il primo ad applaudire a questa decisione del Governo e del suo Ministro è il leghista Conti. Altro che civico! Stende tappeti rossi per la nuova base, al pari di Giani e Bani, puntando sull’economia di guerra per il nostro territorio, e spacciando il tutto con indegne logiche compensative. Ma quella base non si farà mai né a Pisa né a Pontedera né altrove".

"Poiché il sindaco manifesta soddisfazione – interviene invece il dem Bruni – e si dice orgoglioso del percorso condotto con gli altri enti che, a suo dire, ha portato a questo risultato, crediamo opportuno che finalmente Conti faccia chiarezza: ha in mano il progetto? Se sì a cosa sono destinati questi primi 20 milioni? Verranno utilizzati per completare l’operazione decommissioning del reattore nucleare, come assolutamente opportuno? Il sindaco venga in consiglio e spieghi di preciso le caratteristiche di questo progetto ancor oggi segretato. Al tavolo interistituzionale sono state presentate solo poche slides, ma i pisani hanno diritto di sapere. Conti torna a parlare di fondi di compensazione destinati agli immobili storici di Coltano. Quali Fondi? Già l’operazione di bonifica di un’area in cui ha insistito un reattore nucleare e nella quale ancor oggi insiste un deposito nazionale di scorie radioattive, che deve essere prioritaria, è molto costosa e complicata. Anche per la sicurezza dei cittadini chiediamo sia fatta immediata chiarezza sui lavori che verranno intrapresi". "Come Giovani Democratici – ricorda Bruni – abbiamo ribadito più volte la nostra piena contrarietà della costruzione di una Base nel Parco, progetto che riteniamo contrario all’ambiente e agli interessi della città. Il Comune potrà fare osservazioni al Piano Integrato del Parco ma solo per l’incremento della tutela dell’ambiente e dei poteri del parco. È possibile far convivere alcune attività economiche con la salvaguardia ambientale, ma solo puntando sui poteri e sulla tutela di un parco naturale prezioso, patrimonio dell’Unesco.