La realtà è che la base militare nel Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli c’è già. Il Cisam, realizzato dal 1962 su una proprietà del demanio militare, è gestito dalla Marina, era già presente come Cresam nel 1989 all’approvazione del piano Cervellati e come Camen nel 1979 quando è nato il Parco. Solo riconoscendo la situazione attuale senza nascondersi è possibile fare un dibattito serio e progettare per il Parco un futuro che possa coniugare conservazione ambientale, attività umane e produttive sostenibili, fruizione ed educazione ambientale, agricoltura di qualità.
Un’operazione verità che i progettisti hanno fatto fotografando l’esistente con lo strumento del quadro conoscitivo inserito nel nuovo piano integrato del Parco, recentemente approvato dalla Giunta e trasmesso alla discussione del Consiglio Regionale e della relativa Commissione. Autentica novità del piano è la regolamentazione delle aree militari che prima venivano semplicemente ignorate e registrate come ‘aree boscate’, ma di fatto in quanto demanio militare in assenza di un loro riconoscimento potevano agire senza rapportarsi con il governo urbanistico del territorio.
Quindi dire che quella base nel Parco c’era già non è un insulto all’estensore del vecchio piano, ma la realtà dei fatti. Nel nuovo piano invece partiamo dagli edifici esistenti e diciamo che, come accade anche in altre zone del Parco dove ci sono costruzioni già presenti, è possibile il recupero dei volumi esistenti rispettando le regole che riguardano il consumo di suolo in coerenza con la legge regionale 65 del 2014. Con il nuovo piano inoltre non ci si limita a normare l’aspetto urbanistico ma si fornisce anche una linea di intervento su manufatti esistenti che spinge alla sostenibilità ed all’efficientamento energetico.
La stessa Arma dei Carabinieri, dopo aver fatto un passo indietro su Coltano dove veramente si sarebbero andati ad impermeabilizzare decine di ettari utilizzati per l’agricoltura e non costruiti, ha dichiarato di voler agire rispettando la pianificazione e le regole del Parco e di prevedere con il progetto di recupero una riduzione del suolo costruito di 1,15 ettari che tornerà area boscata. Ancora una volta dobbiamo quindi rimandare al mittente le falsità: non è vero che nell’area ci sarà un consumo di suolo illimitato, ci sarà anzi una riduzione.
Ricordo che gli enti territoriali presenti al tavolo interistituzionale del 6 settembre 2023, cioè Regione Toscana, Ente Parco, Provincia di Pisa e Comune di Pisa, hanno giudicato attuabile l’idea di un recupero degli edifici del Cisam per realizzare la base dei Carabinieri, con la dismissione definitiva della struttura dove è presente il vecchio reattore nucleare decommissionato.
Siamo ancora alla fase iniziale, nel senso che è stata accettata l’area Cisam come localizzazione, adesso stiamo aspettando che termini la progettazione vera e propria dove saranno indicati in maniera specifica gli edifici che si vogliono demolire e ricostruire, e le modalità di realizzazione. Quando questo progetto sarà terminato dovrà essere presentato agli enti competenti compreso l’Ente Parco: i nostri uffici tecnici potranno valutare se è coerente con la pianificazione del Parco e con le regole ambientali previste ed eventualmente richiedere le opportune modifiche. I pareri saranno espressi nella conferenza dei servizi alla quale parteciperanno tutti gli enti coinvolti.
Presidente del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli