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Base militare: si farà a Pisa, ma non a Coltano

Primo punto fermo dalla riunione di ieri al Ministero della Difesa. Esulta il sindaco Conti. Ma il fronte del no continua a dar battaglia

di Gabriele Masiero

PISA

Tramonta definitivamente il progetto di realizzare una maxi base militare da 70 ettari a Coltano, prende corpo invece l’ipotesi di "spacchettarla" in insediamenti diffusi sul territorio comunale. Lo si è deciso ieri nella seconda riunione, a Roma al ministero della Difesa, del tavolo interistituzionale chiamato a individuare le migliori soluzioni per la realizzazione del quartier generale per i reparti speciali dei carabinieri: il tavolo si riunirà di nuovo a settembre e in quell’occasione potrebbe uscire il primo progetto preliminare. Le soluzioni in campo sono Ospedaletto, il Cisam di San Piero a Grado e un piccolo intervento di rigenerazione urbana a Coltano. L’incontro di ieri, si legge nella nota congiunta diffusa dagli enti e dal ministero, "è durato due ore e vi hanno partecipato rappresentanti del comando dell’Arma, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il presidente della Provincia, Massimiliano Angori, il sindaco, Michele Conti, il presidente del Parco, Lorenzo Bani: il tavolo ha considerato definitivamente tramontata l’ipotesi del centro polifunzionale di 70 ettari, indirizzandosi verso un progetto di base diffusa sul territorio prendendo in considerazione, prioritariamente, la rigenerazione urbana di immobili di proprietà pubblica". Esulta il sindaco, Michele Conti: "I reparti speciali dei carabinieri potranno avere sede a Pisa, ma è definitivamente sventato il rischio di una maxi base a Coltano, che avrebbe prodotto consumo di suolo e cementificazione nel Parco: sono riuscito a far passare la linea dello ‘spacchettamento’, che soddisfa la richiesta dei carabinieri che hanno necessità di addestrarsi vicino all’aeroporto militare e tutela l’ambiente e contiene il consumo di suolo".

Per Conti, "È giusto ascoltare tutti ma le istituzioni non possono rimanere immobili di fronte a pressioni o comitati del No a prescindere: da sindaco sarò soddisfatto se saprò, insieme agli altri interlocutori, far coincidere il più possibile l’interesse generale del territorio con l’interesse nazionale". Soddisfatto anche Bani: "Il primo risultato, grazie alla mobilitazione del Parco, delle istituzioni e di migliaia di cittadini, è la rinuncia irrevocabile a fare la base a Coltano. Occorre ora vedere i progetti per valutarne bene la fattibilità. Ho chiesto di avere come Parco la disponibilità dell’ex stazione radar per creare un invaso che potrebbe essere osservatorio di birdwatching e opportunità in caso di siccità per agricoltori e animali, evitando possibili future destinazioni incompatibili con il territorio". Ma il Movimento No base non ci sta e rilancia la mobilitazione con un’assemblea pubblica oggi alle 18 in Largo Ciro Menotti: "Le istituzioni mettono l’elmetto e serrano i ranghi ribadendo che la nuova base militare la vogliono fare a Pisa, vicino all’aeroporto, per trasformare la città in una piattaforma logistica per la guerra, i cui impatti insieme a tutte le sue infrastrutture produce sono incalcolabili, sia in termini sociali che ecologici. Chiediamo che il tavolo si sciolga prendendo atto che questo progetto della base non verrà fatto e che i 190 milioni di euro siano subito destinati per le priorità sociali e ambientali del territorio".