
È uno dei punti di riferimento dell’estate dei ni, un luogo nel quale ritrovare ogni giorno il relax del mare, la simpatia di proprietari e staff preparati e alla mano e i servizi di uno stabilimento rinnovato e al passo con le richieste più recenti. Il Bagno Siria, a Tirrenia, è quel che si dice "un affare di famiglia". È stato rilevato nel 1999 dai cugini Luca e Francesco Fontani, che rappresentano la terza generazione della famiglia che si occupa della gestione degli stabilimenti balneari sul litorale no. "Ce l’abbiamo nel sangue. Siamo felici quando vediamo che i nostri clienti sono sorridenti e si godono le loro ore di svago sulla nostra spiaggia" commenta Luca. Anche in questo bagno le misure anticontagio hanno presentato un conto abbastanza salato, che ha imposto ai proprietari di ridurre l’offerta di ombrelloni: "Negli anni passati contavamo circa 300 ombrelloni. Quest’anno ne sono stati tolti 80, con la conseguenza che mancano molti giornalieri. Un deficit che si accusa soprattutto nei fine settimana. Ma per non diminuire la qualità proposta alla clientela abbiamo dovuto fare questa scelta dolorosa". Simile a quella che ha portato all’eliminazione dei campi da beach e calcetto, "perché non abbiamo voluto discostarci neanche di una virgola dalle linee guida. Anche i giochi per bambini sono stati interdetti, ma i clienti hanno compreso con la massima serenità le nostre scelte".
Molti eventi che fino alla scorsa estate venivano proposti a cadenza regolare sono stati cancellati dal programma, "purtroppo non ci sentivamo sicuri in relazione alle indicazioni che ci sono state fornite riguardo a potenziali assembramenti. Abbiamo preferito prendere la strada della cautela, supportati dalla clientela". Ciò che non è cambiato dallo scorso anno è la cura del dettaglio e l’attenzione verso tutte le richieste dei clienti, prese in carico e soddisfatte anche dai bagnini Basri Bregay e Francesco Grigatti.
Un occhio di riguardo è stato gettato sulle cabine e sui tavolini, attorno ai quali le famiglie possono consumare in serenità i pranzi e le cene. "Era un servizio che non poteva essere tolto – commenta Luca Fontani -. Così abbiamo trovato la soluzione dell’alternanza, in modo da rispettare il distanziamento tra una cabina e l’altra. In una fascia oraria possono mangiare le cabine con numeri pari, nel turno successivo tocca alle cabine con numero dispari. Questa soluzione viene adottata il giorno e la sera e per il momento ha riscosso il supporto e la soddisfazione dell’intera clientela".
Andrea Martino