Aveva portato il figlioletto con sé, per una volta, nella gelateria che all’epoca gestiva a Cascina. Un attimo e il piccolo, un bimbo di neppure tre anni, aveva infilato la manina in uno dei macchinari tagliandosi due ditini. Le urla, la disperazione del papà e la corsa in ospedale. I medici pisani avevano fatto trasferire il bambino a Firenze per cercare di recuperare il più possibile, ma, alla fine il piccolo aveva perso due falangi. Per quel fatto, accaduto nel 2016, il babbo (omettiamo il nome a tutela del minore) è finito a processo per lesioni. C’era stata una prima richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero che non aveva riscontrato elementi di colpa nel genitore. Ma il giudice per le indagini preliminari aveva poi disposto un supplemento di indagini e, alla fine, l’uomo era stato rinviato a giudizio.
L’altro giorno in Tribunale a Pisa si è tenuta la prima udienza ed è stato ascoltato un maresciallo dei carabinieri che si era occupato del caso, all’epoca. E’ stato poi sentito un tecnico che ha ricostruito il funzionamento del macchinario. L’udienza - giudice dottoressa Annalisa Dini - è stata poi riaggiornata a luglio per altri testi. Durante il dibattimento si cercherà di approfondire la dinamica dell’incidente. Per la difesa non ci furono responsabilità dell’uomo che rimase estremamente colpito dall’evento.
An. Cas.