San Giuliano (Pisa), 31 ottobre 2024 – La famiglia si è opposta per due volte alla richiesta di archiviazione e adesso è arrivata l’imputazione coatta per chi ha la resposabilità dal punto di vista legale e di fatto del parco dove avvenne il decesso. Piccolo morto in piscina, il caso è ancora aperto. Anmol Kumar avrebbe compiuto 7 anni pochi giorni dopo la tragedia dell’estate 2022. A dicembre 2023, il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa, Nunzia Castellano, si era riservata sulla decisione, poi sciolta a inizio anno, sono state disposte e svolte nuove indagini e, all’esito, il pubblico ministero Mantovani ha invocato nuovamente l’archiviazione. I genitori e gli zii, originari dell’India da tanti anni in Italia, con l’avvocato Lodovico Luis Espinoza del foro di Pisa si erano opposti alla prima richiesta e lo hanno fatto di nuovo verso la seconda.
Era una giornata molto calda di luglio: il bambino fu rianimato da un ex volontario dell’associazione Croce Verde di Lucca. Anmol era arrivato con i genitori al parco divertimenti del “Piccolo mondo” a San Giuliano. “Era con la zia e la cuginetta nella piscina più piccola ma a un certo punto hanno deciso di trasferirsi in quella più grande. Pochi secondi e non l’hanno più visto: era già caduto in acqua, non sappiamo come, nessuno di noi ha assistito, l’hanno tirato fuori”, aveva raccontato lo zio del bambino a La Nazione poche ore quel dramma. Il bimbo, in attesa dell’ambulanza, era stato soccorso anche da un medico chiamato all’altoparlante, oltre che dall’ex volontario. A Cisanello era giunto già gravissimo, poi era stato trasferito d’urgenza all’ospedale specializzato Meyer di Firenze dove non ce l’aveva fatta.
Le indagini si erano avvalse di testimonianze e video dei presenti per ricostruire l’accaduto. Il pubblico ministero, dopo tutti gli accertamenti, aveva chiesto l’archiviazione. La famiglia si era opposta e a dicembre dell’anno scorso la richiesta di archiviazione è stata discussa davanti al giudice che aveva poi sciolto la riserva. Era stata accolta l’opposizione ed erano stati disposti nuovi accertamenti, poi effettuati. Da pochi giorni è stata discussa la nuova opposizione e la giudice, sulla base delle numerose segnalazioni da parte della difesa della famiglia che riguarderebbero la struttura e la gestione del personale al momento del fatto. La gup Castellano ha accolto l’opposizione disponendo l’imputazione coatta per omicidio colposo del responsabile legale e di che era di fatto ritenuto responsabile del parco.