ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Blitz al Rettorato: "Occupazione contro i tagli"

Manifestazione degli universitari sul Lungarno "Il Governo mina il diritto allo studio".

Fumogeni e megafoni ieri mattina in Lungarno per la protesta degli studenti (foto servizio Del Punta per Valtriani)

Fumogeni e megafoni ieri mattina in Lungarno per la protesta degli studenti (foto servizio Del Punta per Valtriani)

Circa 200 studenti hanno occupato simbolicamente ieri mattina il Rettorato dell’Università di Pisa al termine di un corteo partito da piazza Dante. L’iniziativa, promossa dall’Assemblea Precaria Universitaria e dal Movimento Studentesco, si inserisce nella giornata di mobilitazione nazionale contro "tagli, guerra e precarietà".

"L’università è sotto attacco – spiegano in un comunicato le sigle organizzatrici della protesta – con 800 milioni di tagli in tre anni e una riforma che peggiora le condizioni di chi lavora nella ricerca". Gli studenti contestano anche l’evento ‘Università Svelate’, promosso dal Ministero dell’Università e dalla Crui, sostenendo che "i rettori e la ministra Bernini mistificano la realtà, descrivendo i tagli come aumenti e la precarietà come opportunità". Dopo l’occupazione simbolica del palazzo, con i Lungarni bloccati per alcune ore nella mattinata, i manifestanti hanno lasciato il Rettorato per concludere la protesta nel cortile de La Sapienza, dove era in corso la conferenza della Crui ‘Università Svelate’.

"In tutta Italia – ha spiegato Giacomo Gabbuti, ricercatore – ci mobilitiamo per svelare l’inganno di questo governo, che toglie 800 milioni nel 2024 e 700 milioni nei prossimi tre anni all’università e alla ricerca, definanziando non solo il diritto allo studio ma anche i contratti necessari a stabilizzare il 40% del personale di ricerca".

La protesta, promossa da Exploit Pisa, Sinistra Per, Assemblea Precaria Pisa e i Rappresentanti Fisica Unipi Cgs, chiede il ritiro del Ddl Bernini "che precarizza – ha aggiunto Gabbuti – ulteriormente le figure contrattuali della ricerca". La manifestazione è arrivata dopo tre giorni di lezioni universitarie svolte in piazza proprio per dimostrare il dissenso contro i tagli. "Siamo a un punto di non ritorno – ha detto Simone D’Ascola, rappresentante dei ricercatori a tempo determinato in Senato accademico –, che va a minare ciò che è rimasto dell’università pubblica. Per questo motivo vogliamo dare il via alla costruzione di uno sciopero generale dell’università, che riesca a coinvolgere tutti gli atenei italiani".