REDAZIONE PISA

Bolkestein, i bagnanti non ci stanno. Lettera al Governo con 220 firme

Benedetta Ruberti, una delle promotrici: "Sul nostro amato lido siamo a casa, ora arriveranno le multinazionali" .

Benedetta Ruberti, una delle promotrici dell’iniziativa e cliente del Bagno Vittoria da anni

Benedetta Ruberti, una delle promotrici dell’iniziativa e cliente del Bagno Vittoria da anni

Firme dei bagnanti contro la Bolkestein. È l’iniziativa avviata dai clienti del Bagno Vittoria di Tirrenia, i quali hanno scritto una lunga lettera per esprimere pubblicamente la loro profonda preoccupazione riguardo alle possibili conseguenze che la direttiva Bolkestein potrebbe avere sul loro "amato lido".

La lettera è stata firmata da 220 bagnanti. "Da anni – spiega Benedetta Ruberti, una delle promotrici dell’iniziativa – frequentiamo con piacere lo stabilimento Vittoria, un luogo che consideriamo non solo un rifugio estivo, ma una vera e propria comunità. I legami che si sono creati qui vanno oltre il semplice rapporto tra gestore e cliente. I cari vecchi gestori dello stabilimento, con il loro lavoro quotidiano, hanno reso questo posto speciale, offrendo un servizio che va oltre l’aspetto commerciale. La direttiva Bolkestein – aggiunge la cliente dello stabilimento del litorale pisano – con la sua proposta di messa all’asta delle concessioni balneari, minaccia di spezzare questo delicato equilibrio".

La lettera, rivolta al Governo e in particolare alla premier Giorgia Meloni e al ministro del Turismo, Daniela Santanchè, mette in guardia sull’avvento delle multinazionali. "In un contesto di concorrenza aperta – si legge nella missiva – a prevalere saranno le multinazionali, che dispongono di mezzi economici ben superiori a quelli dei piccoli imprenditori locali. Questo potrebbe portare a un radicale cambiamento nella gestione degli stabilimenti. Temiamo, infatti, un inevitabile aumento dei prezzi, che renderebbe inaccessibili quei luoghi oggi alla portata di tante famiglie. Inoltre, siamo preoccupati per la qualità e la personalizzazione del servizio, che solo i gestori locali sanno offrire, trasformando così gli stabilimenti balneari in luoghi anonimi, privi di quell’identità che li rende unici".

La lettera, firmata dai bagnanti, invita a trovare soluzioni per tutelare le piccole imprese locali, "che rappresentano – si conclude così il testo – il cuore pulsante delle nostre coste, e che è doveroso mantenere vivi quei legami di fiducia e rispetto che solo la gestione familiare e tradizionale sa coltivare. La nostra speranza è che si possano trovare soluzioni alternative che permettano di coniugare l’esigenza di trasparenza e legalità con la salvaguardia delle nostre tradizioni e della nostra identità. Non vogliamo rinunciare al piacere di trascorrere le nostre estati in luoghi che sentiamo come casa".

Nel frattempo, la protesta dei balneari prevista per il 29 agosto non si svolgerà, come riferito dall’associazione di categoria locale (Sib Confcommercio Pisa), i titolari infatti, attendono risposte dal Governo a settembre. Allo stesso modo, era stata sospesa e non recuperata la protesta del 19 agosto scorso, giorni in cui il maltempo aveva comunque interrotto il regolare lavoro degli stabilimenti balneari. Enrico Mattia Del Punta