RENZO CASTELLI
Cronaca

"Bombardiamo Pisa" Ottanta anni fa il giorno più lungo vissuto dalla città

Il 31 agosto del 1943 fu ignorata la sirena che era suonata alle 12.20. Gli americani impiegarono 152 aerei e scaricarono 480 tonnellate. I caccia italiani non riuscirono a rispondere: morirono 852 persone.

"Bombardiamo Pisa" Ottanta anni fa il giorno più lungo vissuto dalla città

di Renzo Castelli

Sono oggi 80 anni dal giorno più lungo vissuto dalla città, quello del bombardamento del 31 agosto 1943 – un martedì - che vide la distruzione a tappeto della fascia urbana che andava da Porta Fiorentina a Porta a Mare. La sirena era suonata alle 12,20 ma dopo i tanti cessate-allarme dei mesi precedenti la convinzione che Pisa, per i suoi monumenti, sarebbe stata risparmiata aveva fatto breccia e le prime bombe colsero molte famiglie a tavola. Dopo tante notizie, spesso frammentarie, su quel bombardamento i dati più certi vengono oggi dal National archive of Washington, alla voce “Narrative mission report 31 August 1943”. L’operazione era comandata dal generale James Doolittle che aveva guidato otto mesi prima il devastante attacco su Tokio. Gli aerei, decollati dal campo di Oudna in Tunisia, erano 152 bombardieri B-17, conosciuti come ‘Flying fortress”; ognuno aveva dieci uomini d’equipaggio e portava undici mitragliatrici Browning M-2 capaci di sparare 800 colpi al minuto. Gli aerei componevano quattro Bomber Groups (2°, 97°, 99°, 301°) che, giunti sul cielo di Pisa, in poco più di un quarto d’ora, effettuando ognuno un passaggio ogni circa quattro minuti, scaricarono 480 tonnellate di bombe di 250 chili l’una. La contraerea e i pochi caccia italiani che si erano alzati dal campo di Metato non incisero in maniera significativa sulla gravità dell’attacco. Quale fu la durata dell’azione dei bombardieri americani? Le testimonianze rilasciate negli anni sono state spesso falsate dalle emozioni. Si è parlato, e anche scritto, di mezz’ora, di un quarto d’ora, perfino di sette minuti (un dato, questo, che contrasterebbe con la vastità delle devastazioni). Anche la sezione pisana dell’A.N.P.I, che organizza questa sera alle 19 a Porta a Mare una cerimonia commemorativa davanti alla lapide del Sostegno, nell’invito ricorda il bombardamento "che in 7 minuti rase al suolo interi quartieri dalla città".

Eppure da tempo su questo argomento è stata fatta chiarezza. Ci riferiamo al rapporto ufficiale “alla Regia Prefettura” redatto dal centurione Carlo Cipriani (il centurione della Milizia corrispondeva al capitano nel Regio Esercito – ndr) che era al comando della Di.Ca.T. (Direzione Contraerea Territoriale di Pisa). Nel suo dettagliato rapporto, al punto "Sviluppo dell’attacco", Cipriani scrisse: "L’inizio dell’attacco fu alle ore 13,04, la fine, ore 13,22". Quindi, 18 minuti: il tempo indicato da uno dei testimoni – Emilio Tolaini – nel suo ricordo. Seguono varie indicazioni sulla diversa quota degli aerei, sui tempi delle varie ondate, sulle azioni di mitragliamento in picchiata. Il centurione indica anche il primo dato raccolto sul numero delle vittime: 395. Ma aggiunge: "Tale cifra sarà sicuramente in aumento".

Infatti le vittime di quel giorno, secondo i dati ufficiali dell’Ufficio Centrale di Statistica, furono 852 (secondo altre fonti, 952). Quella del 31 agosto fu la prima delle 52 incursioni aeree che la città subì fino al 17 luglio del 1944 con 1.738 morti e 1.530 dispersi.