REDAZIONE PISA

Borgo perde un altro pezzo Chiude la cartoleria Macchi

Per 70 anni è stata il tempio di penne, quaderni, zaini, diari. La titolare: "Scelta obbligata, caro affitti e acquisti online non ci fanno continuare".

Borgo perde un altro pezzo Chiude la cartoleria Macchi

Un altro pezzo di storia che se ne va. L’ennesimo negozio che ha servito generazioni di pisani, in questo caso studenti, che chiude schiacciato dalla concorrenza dei colossi on line e dei supermercati. È la cartoleria Macchi di Borgo Largo, per 70 anni tempio di penne, quaderni, zaini e diari. L’addio scatterà a fine luglio e si sommerà a tutti gli altri che hanno cambiato, saracinesca dopo saracinesca, il volto di Borgo. Un tempo i libri di scuola si compravano alla Goliardica, per le scarpe si varcava la soglia del Baldacci e per la casa quella di Cervelli. C’erano l’Armeria Cellai e la Galleria d’Arte Macchi, anch’essa chiusa da tempo, giusto di fianco alla cartoleria. Là dove, 30 anni fa, i pisani si recavano a colpo sicuro per qualsiasi tipo di acquisto, i fondi oggi sono occupati per lo più da bar, pizzerie a taglio, birrerie e locali per fare aperitivo, catene e market. "La società è cambiata, Pisa è cambiata – commenta Elisa Macchi – mio nonno Alfredo ha aperto la cartoleria nei primi anni Cinquanta, nel 1978 è subentrata mia madre Grazia, purtroppo scomparsa nel 1997. Io sono cresciuta qua dentro, affiancando lei e poi prendendo in mano il negozio, negli ultimi anni aiutata anche da mio marito. Tra gli scaffali ho visto le abitudini trasformarsi: non c’è più il piacere di entrare in un negozio, la ricerca del consiglio giusto. Le nuove generazioni comprano tutto on line e io lo so bene, perché sono un’insegnante e me ne rendo conto parlando con i ragazzi ogni giorno. E anche chi, magari più adulto, prima della pandemia non aveva dimestichezza con gli acquisti su internet adesso ha imparato a farlo. Se a questo aggiungiamo gli affitti e la pressione fiscale, si capisce perché i piccoli negozi, quelli di una volta, non abbiano più alcuna possibilità di sopravvivere. Le cartolerie, ormai, sono negozi di nicchia". Di qui la decisione di chiudere, complice anche la strada diversa imboccata dai tre figli di Elisa Macchi. "Sono felice e orgogliosa di quello che stanno facendo, nessun rimpianto. Non ho mai fatto pressioni perché proseguissero l’attività di famiglia" assicura. Ed in questi ultimi giorni il via vai dei clienti storici è continuo: "Sono ovviamente dispiaciuti, ci dicono che siamo sempre stati per loro un punto di riferimento ma che comprendono perfettamente la situazione".

Francesca Bianchi