ANTONIA CASINI
Cronaca

Barbara Capovani, uccisa da un paziente. Borse di studio per ricordarla

Una dell’ordine dei medici di Pisa: 3mila euro al miglior laureato. L’altra consegnata alla ‘Bocconi’

Barbara Capovani

Pisa, 11 giugno 2023 – Due riconoscimenti in memoria di Barbara Capovani, la dottoressa uccisa fuori dal reparto che dirigeva, la psichiatria territoriale del Santa Chiara.

In carcere con l’accusa di omicidio si trova Gianluca Paul Seung, originario di Torre del Lago, che era stato ricoverato lì nel 2019.

Il primo, già annunciato, ma che si è concretizzato proprio nei giorni scorsi (giovedì sera in Consiglio) è da parte dell’ordine dei medici: tremila euro da destinare al miglior laureato in medicina di ogni anno accademico.

Il secondo sarà consegnato martedì all’Università Bocconi a Milano a una sanitaria under 55 che potrà frequentare un corso di perfezionamento per professionisti delle neuroscienze allo stesso prestigioso ateneo.

Il presidente dell’ordine dei Medici di Pisa, dottor Giuseppe Figlini, parla della borsa di studio.

Dottore che cadenza avrà?

"E’ istituzionalizzata, sarà cioè continua. Siamo partiti con la cifra di 3mila euro che permetterà a chi vincerà di sostenere le spese delle tasse per un anno e anche di alcuni libri".

E a chi sarà destinata?

"Allo studente o alla studentessa più meritevole. Non facciamo distinzione di genere".

C’è una motivazione particolare, oltre a mantenere viva la memoria di Barbara?

"Tenere alta l’attenzione sugli attacchi al mondo sanitario. Sono di più le donne a essere aggredite. Ma l’aumento delle proteste - spesso verbali ma anche fisiche - riguarda tutti".

La categoria più esposta?

"Quella degli psichiatri, ma anche i colleghi che lavorano nell’emergenza e i medici di famiglia. Anni fa questa intolleranza sarebbe stata impensabile. Si creano tensioni per attese e burocrazia e spesso ci rimette chi è in prima linea, i sanitari".

Sono in aumento gli episodi?

"Sì. Le segnalazioni sono tante, ma poi molti non procedono con la denuncia. Quindi i casi sono molti di più rispetto a quanti ne emergano".

Antonia Casini