TOMMASO STRAMBI
Cronaca

Braccialetti rossi alla ‘Biagi’. Quando la fiction incontra la realtà

Collegamento via internet con i bambini ricoverati al Santa Chiara

Serena Poggi alla "Biagi"

Pisa, 24 dicembre 2016 - Leo è un leader. Da sempre. Ma è pur sempre un attore di fiction. Realistica, perfetta, toccante ed emozionante come può essere quella che ha come protagonisti dei giovanissimi alle prese con la malattia. Con lui ci sono Cris e Valerio, Tony, Nina e Flam e anche Bella (la pisana Silvia Mazieri). Tutti ragazzi che, attraverso la fortunatissima serie «Braccialetti Rossi», sono entrati nel cuore dei bambini. Le loro storie che si intrecciano hanno appassionato e intrecciato i racconti anche tra i banchi di scuola. Ma resta pur sempre una fiction. Così quando l’altra mattina sul display delll’ipad è apparso il volto sorridente di Ken (il suo nome corretto sarebbe Cane, ma non gli piace molto per le possibili storture) gli occhi degli alunni della 4ª delle elementari ‘Biagi’, a Porta a Mare, si sono dischiusi ad una realtà diversa, eppure estremamente vicina a loro. 

A rompere il ghiaccio ci ha pensato il piccolo Cristian («Ma tu sei come me. Io sono originario delle Filippine, ma sono nato a Pisa»), mentre Tommaso si è subito interessato di sapere quale fosse la squadra del cuore di Ken, che originario dell’India è invece cresciuto nella coloratissima Catania. Ken, insieme ad altri bambini frequenta la sezione ospedaliera dell’istituto comprensivo Toniolo all’interno della clinica pediatrica del Santa Chiara. «Una scuola un po’ speciale – spiega ai bambini della Biagi la maestra Serena Poggi – perché i nostri alunni sono ricoverati per affrontare terapie importanti, se non addirittura per essere sottoposti a trapianti di midollo osseo. Per questo, sono costretti a trascorrere molti mesi in ospedale, così per non perdere l’anno scolastico seguono le lezioni in ospedale». La maestra Serena parla, mentre con l’ipad gira tra i banchi della 4ª e, poco alla volta, si alzano le braccia dei piccoli alunni. Sono tante le curiosità. «Anche loro portano lo zaino con i libri?», chiede Aurora. «Certo e sono molto felici di averli. Capita, infatti, che chi di loro subisce il trapianto di midollo non possa toccare per un lungo periodo la carta per la possibilità di contaminazioni. Così, appena, il pericolo è alle spalle sono felicissimi di ritornare in aula con il loro zaino». Sul display appare Matteo, ha appena terminato la terapia, e quindi finalmente è potuto arrivare in classe.

E le domande rimbalzano via skype. «Potete uscire per la ricreazione?», domanda Federico. «Qualche volta le maestre ci portano fuori» racconta Matteo che nel frattempo con i suoi grandi occhioni vede che ai vetri delle finestre della ‘Biagi’ ci sono tanti cuoricini rossi e bianchi a formare un alberello di Natale. E, in fondo, è questo il motivo dell’incontro. Già perché gli alunni della Biagi, attraverso le loro mamme (in particolare Fabrizia, Sabrina, Laura, Sabrina, Marina) hanno raccolto oltre 8mila figurine e una trentina di album dell’Era Glaciale. Un’idea nata dai bambini che avevano terminato di scambiarsi i doppioni e hanno pensato di poterli donare a qualcuno proprio per Natale. E così è nata l’idea di donarli agli alunni della sezione presente a Pediatria. Non potendo prevedere una consegna diretta in ospedale per impedire la trasmissione di virus e bacilli si è pensato di ricorrere alle nuove tecnologie e con il supporto delle maestre Teresa Campanile, Letizia Lambruschini e Paola Nardi giovedì mattina c’è stato lo scambio di doni e di esperienze. «Una conoscenza importante – chiosa la maestra Serena – che ci aiutato a tutti anche non ci dobbiamo spaventare delle malattie. può capitare, ma siamo in un paese in cui, fortunatamente, ci si può curare». «Sentitevi fortunati – ha concluso rivolgendosi ai ragazzi della 4ª – ma rivolgete un pensiero a questi nuovi amici». Perché, in fondo, Leo, Cris, Nina e Flam, non sono solo attori di una fortunata serie televisiva, ma sono migliaia di bambini che ogni giorno lottano con coraggio e con il sorriso contro una malattia che li ha sorpresi all’improvviso, ma che certamente non gli ha sottratto la voglia di vivere. «E sapere di non essere solo – osserva mamma Laura – sicuramente aiuta. A guarire, ma anche a capire l’importanza della vita».