"Bravo ragazzo. Non aveva nemici". La moglie sotto choc

’Il motore del suo furgone rimasto acceso per un’ora’ .

"Bravo ragazzo. Non aveva nemici". La moglie sotto choc

. La moglie Inxhi all’ingresso della sua abitazione a Oratoio, i figli sono da una sua parente (. fotoservizio Del Punta per Valtriani

La moglie Inxhi arriva nella casa a Oratoio sorretta dal fratello. Domenica sera si trovava in casa in attesa del marito. "Mio cognato era andato a lavare auto e furgoncino, non sono suoi ma intestati a mio cugino con i figli, poi, era andato a bere un caffè e al Mc Donald’s, erano rientrati e lui era riuscito con amici". Dorian Atsiot ricostruisce le utile ore di vita del cognato. "Mia sorella è sotto choc". La donna esce per gettare la spazzatura e resta in silenzio davanti ai giornalisti. Rezart era sposato con mia sorella da più di 10 anni". Problemi, litigi? "Che io sappia no", risponde. "Solo Dio lo sa. Sono partito ieri sera dalla Germania dopo aver saputo la notizia dall’Albania. Sono venuto qui per i bambini, il più grande ha 9 anni, la più piccola 5. Lui ha visto il padre senza vita nel furgone".

Davanti alla casa gialla si radunano parenti e amici. Gran parte della famiglia abita in Italia anche se in zone diverse. Arriva anche Vladimir Arshiaj, lo zio con il nipote di sua moglie, due ragazzi "compaesani che lavorano qui" e un’altra signora, una piccola comunità. "Beni, era il figlio di mio fratello – dice – sono arrivato dall’Aquila, ho viaggiato tutta la notte, mi hanno chiamato dall’Albania, ci hanno detto ’gli hanno sparato’. Lui lavorava tanto, stava qui da anni con la famiglia, era muratore e giardiniere. Nel nostro Paese ha lasciato padre, due fratelli e la mamma. Tutti loro aspettano là. I bambini sono ora da un parente della moglie. Ci sentivamo raramente perché eravamo in città diverse, è passato tanto tempo dall’ultima volta. Per me era una persona brava, tranquilla, non aveva conflitti con altri. Non saprei dire che cosa possa essere successo. Era un ragazzo tranquillo, aveva finito le superiori in Albania, a scuola ha conosciuto sua moglie". Quindi chiede più volte quando potrà vedere suo nipote, il cui corpo si trova ora a Medicina legale. "Quanto ci vorrà per riaverlo?". I tempi, in questi casi, sono lunghi purtroppo.

L’amico d’infanzia Florat Veshaj è molto addolorato. "Abito a Bientina". È lui a fermare alcuni particolari. "Inxhi ha sentito dei colpi, si è affacciata, ma ha pensato che fossero legati alla festa, come fuochi d’artificio. Poi la vicina le ha bussato ’guarda che è successo qualcosa’. È rimasta scioccata. I bimbi si sono messi a piangere, un caos. Beni era in zona con amici e stava rientrando. Il tempo di fermarsi, parcheggiare. Quando sono arrivato io, dopo un’ora, era ancora acceso". Il suo passato. "Lo conosco fin da quando era un bambino, non ha mai avuto problemi. E neppure nemici che io sappia, una brava persona. Siamo cresciuti insieme, andavamo a pescare. Poi siamo migrati: io da una parte e lui dall’altra, sapevo che era qui a Pisa, l’ho visto a Tirrenia in spiaggia per il compleanno della bimba quest’estate, era sereno con tutti".

La Comunità albanese si è stretta attorno alla famiglia. Destemona Nasi, membro del consiglio: "Abbiamo appreso dai giornali la notizia. esprimiamo condoglianze e la nostra vicinanza alla famiglia. Siamo preoccupati perché non vogliamo che succedano questi fatti nella nostra comunità, ma in generale a tutti i cittadini. Dalle prime informazioni, sembrava una brava persona e integrata, siamo tutti qui per lo stesso scopo, avere una vita migliore". Sui commenti razzisti sui social: "Beni era regolare sul territorio, queste frasi cattive e razziste sono fuori luogo, una persona è stata uccisa".

Antonia Casini

Enrico Mattia Del Punta