REDAZIONE PISA

Bufera sul Senato della Normale . L’associazione Amici: "Ha sbagliato"

"Sconcerto e contrarietà. L’università deve valorizzare scienza e cultura come elementi di dialogo". Ma l’assessore regionale Nardini, che ne fa parte, si dissocia: "Non condivido questa posizione".

Bufera sul Senato della Normale . L’associazione Amici: "Ha sbagliato"

Tanto tuonò che piovve. Alla fine la decisione del Senato accademico della Normale di bocciare il bando Italia-Israele, rimuovendolo dal sito web ufficiale, e di chiedere al Governo di riconsiderarlo per arrivare a un sostanziale stralcio dando, così, un segnale di vicinanza alla Palestina, ha mandato su tutto le furie anche l’Associazione Amici della Normale, un think tank, di prim’ordine di economisti e intellettuali che hanno espresso "sconcerto e contrarietà". Personalità del mondo della politica, dell’accademia e dell’economia (l’ex direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, l’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato ,e l’ex ceo di Intesa Sanpaolo, Enrico Tommaso Cucchiani, solo per citarne alcuni) che ben conoscono i contesti geopolitici che, appena hanno appreso della mozione del Senato accademico normalista hanno deciso di esprimere "il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando, ritenendo che istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale. L’Associazione ha chiesto al direttore della Scuola, Ambrosio, di rendere note al Senato queste considerazioni". Una bocciatura netta, che mostra la spaccatura verticale presente all’interno dell’universo normalista: da una parte la componente studentesca pro Palestina e fortemente critica con la politica del governo Netanyahu, dall’altra chi cerca di usare pesi e contrappesi per non buttare via il bambino e l’acqua sporca.

Ma nel corso della giornata emerge di ieri anche un’altra spaccatura, interna invece agli "Amici", quella dell’assessore regionale Alessandra Nardini che ne è membro: "Rispetto il parere della maggioranza, ma esprimo la mia personale non condivisione rispetto alla posizione espressa, sia nel metodo che nel merito. Nel metodo, perché ho massimo rispetto delle libere e immagino in questo caso molto dibattute scelte del Senato accademico e non penso rientri nei compiti dell’Associazione esprimersi su queste. Avrei comunque preferito discutere questa posizione in un’apposita riunione, non attraverso un giro di mail che potevano essere lette in ritardo com’è successo a me. E nel merito, perché condivido il testo della mozione approvata dal Senato: esercitare la massima cautela nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, discriminazione o aggressione a danno della popolazione civile, come avviene in questo momento nella striscia di Gaza", conclude Nardini.

Gab. Mas.