Un giorno di festa per il Liceo Filippo Buonarroti, un traguardo importante per una scuola che è un pezzo di storia recente ma intenso della città, e che ha significato per molti un nuovo modo di vivere l’ambiente scolastico, tassello fondamentale della vita di ciascuno di noi. Si sono riuniti nell’auditorium del Concetto Marchesi le autorità cittadine, il sindaco Michele Conti, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Andrea Simonetti, l’architetto Rino Pagni, ma anche un gran numero di ex docenti ed ex studenti, che hanno voluto esserci e portare la loro testimonianza.
"Il Buonarroti ha dato un contributo importante non solo alla comunità scolastica, ma anche all’intera città e negli anni settanta a quella che era la riforma scolastica -afferma il dirigente scolastico Alessandro Salerni- è stata dall’inizio una scuola nuova e diversa. Si cercava, con la sperimentazione, di dare un volto nuovo alla scuola, i docenti dovevano avere una grande energia per proporre le idee nuove".
Il Buonarroti oggi raccoglie una storia costellata da spirito di innovazione: quando alla fine degli anni settanta si cercava una via di approccio diversa non solo per quanto riguarda il rapporto docente- studente, che tra queste mura trovava forme comunicative lontane dal modello cattedratico, ma basate sul confronto, sull’individuazione delle necessità e delle peculiarità del "singolo", unì assoluta novità per il periodo. "In questa giornata si respira nostalgia che si mescola al ricordo e che ci fa tornare indietro- ha affermato il presidente Angori- cinquant’anni di momenti difficili ma anche di riscatti, questa scuola ha raccolto una sfida, quella di essere resiliente, proiettata al futuro". La scelta di celebrare una festa grande, partecipata, all’interno della scuola stessa e non in un’altra struttura è stata fatta proprio per testimoniare l’essenza del Buonarroti, da sempre contraddistinto da persone in movimento, si pensi che per la prima volta si è messo in atto qui il cambio delle aule ad ogni ora, una sorta di "agorà", dove lo scambio culturale diventa momento di crescita personale.
Alessandra Alderigi