
La ruspa nel campo rom di Pisa
Pisa, 5 settembre 2019 - «Una data storica per Pisa». Senza falsa modestia Michele Conti annuncia la chiusura definitiva del campo nomadi di Ospedaletto come un evento epocale che cambierà le sorti di un’area industriale «sacrificata» proprio a causa della presenza dell’insediamento abusivo, tra i più grandi della Toscana. Le operazioni di smantellamento sono iniziate undici mesi fa: baracca dopo baracca (oltre sessanta le censite), lo svuotamento progressivo fino allo sgombero totale, deciso con l’ordinanza sindacale del 30 agosto per «motivi igienico-sanitari e ambientali» nonché «per il rischio di epidemie, documentato dall’Asl».
Al momento della vittoria della giunta leghista, nel campo si contavano circa 280 persone di etnia rom macedone. A novembre scorso, la promessa di «ripulire» tutto entro 18 mesi. Promessa mantenuta, in anticipo. «Grazie all’impegno quotidiano degli operatori dei servizi sociali della Società della Salute, al lavoro di mediazione della cooperativa Il Simbolo, agli interventi della polizia municipale e alla regia dell’assessore al sociale Gianna Gambaccini e dell’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno (entrambe si sono dette entusiaste per la gestione della vicenda, ndr) – commenta il sindaco –, è stata messa in moto un’efficace politica di interventi che ha permesso di arrivare al superamento del campo».
Un ettaro stracolmo di manufatti abusivi ma anche di montagne di rifiuti, la cui bonifica grava adesso sulla Direzione ambiente e sull’assessore Filippo Bedini.
«Undici anni fa, chiedendo dall’opposizione lo sgombero di via Maggiore di Oratoio, tutto ciò sembrava impossibile. Quella era terra di nessuno, inaccessibile per le istituzioni – ricorda Bedini –. Le opere di pulizia saranno lunghe e costose: abbiamo già stanziato 300mila euro. Ma siamo soddisfatti del traguardo finalmente raggiunto».
Raggiunto anche sfruttando – tengono a sottolineare Conti e l’onorevole Edoardo Ziello, personalmente presente alle operazioni con la ruspa di ieri mattina – la direttiva del Ministero dell’Interno del primo settembre 2018 che ha fornito all’amministrazione pisana gli strumenti per «difendersi» dall’occupazione arbitraria di immobili e terreni.
«Abbiamo stroncato l’attività illecita di stoccaggio rifiuti, interna all’accampamento, a luglio innalzando un muro di 50 metri – spiega il deputato leghista –: attenzione, un muro anti-roghi, non anti-rom...». E neppure Salvini, indaffarato con le beghe nazionali, si lascia sfuggire l’occasione. Sul suo profilo Facebook compare il video della ruspa pisana con l’hashtag #dalleparoleaifatti e la dedica alla «Regione ex rossa».