REDAZIONE PISA

Camposanto di Pisa, una giornata in ricordo dello storico dell'arte Antonio Paolucci

L'evento, in programma domani alle 17 ai laboratori di restauro di Campaldo, sarà anche l’occasione per presentare il restauro della "Crocifissione" di Francesco Traini

La presentazione del "Trionfo" in Camposanto

La presentazione del "Trionfo" in Camposanto

Pisa, 19 settembre 2024 - Domani alle 17, ai laboratori di restauro di Campaldo, l’Opera della Primaziale pisana dedica una giornata in ricordo di Antonio Paolucci, scomparso il 4 febbraio scorso. A rievocare la figura dello stimatissimo storico dell’arte saranno Salvatore Settis, presidente comitato scientifico per il Camposanto, Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani e Simone Verde, direttore della Galleria degli Uffizi. La giornata sarà anche l’occasione per presentare il restauro della "Crocifissione" di Francesco Traini, appena concluso.

Ministro per i beni culturali e ambientali dal 1995 al 1996, soprintendente per il Polo museale fiorentino e direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci ha avuto con la nostra città e con il suo patrimonio artistico un legame profondo. L’Opera della Primaziale Pisana, infatti, lo aveva incaricato di presiedere il comitato per il restauro degli affreschi del Camposanto, gravemente danneggiati dall’incendio generato dallo scoppio di una granata nel luglio del 1944. Con lui e con il gruppo di lavoro da lui presieduto è stato messo a punto il protocollo di intervento per quello che si può definire un vero e proprio salvataggio, durato più di un decennio, fino al recupero più significativo, quello del famoso "Trionfo della Morte" di Buonamico Buffalmacco, ricollocato in parete nel 2018.

L’intervento si è articolato in più fasi nel corso delle quali sono state messe a punto tecniche nuove: tra queste l’eliminazione della caseina degradata, causa di rigonfiamenti, crepe e perdite di strato pittorico, tramite l’azione di batteri mangiatori, secondo un sistema innovativo messo a punto dal microbiologo Giancarlo Ranalli dell’Università del Molise.

Inoltre, per ovviare ai forti problemi di umidità nel Camposanto, dove si registra una forte escursione termica giornaliera, la direzione lavori ha messo a punto un sistema di retroriscaldamento degli affreschi ricollocati in parete che ne innalza la temperatura superficiale di 2-3 gradi sopra la temperatura di rugiada, scongiurando così dannosi fenomeni di condensa. 

L’intervento sul ciclo del Camposanto di Pisa fu definito da Antonio Paolucci l’«ultimo grande restauro di superfici dipinte che si fa in Italia». L’imponente ciclo pittorico, che proprio Paolucci definì la “Sistina Pisana”, è stato in gran parte riportato in parete e oggi è visibile a tutti. Ma si continua a lavorare per dotare tutti gli affreschi dei pannelli retroriscladanti.

Proprio come nel caso della "Crocifissione" di Francesco Traini che sarà presentata in questa occasione. L’opera, realizzata tra il 1330 e il 1335, segna l'inizio dei lavori di decorazione pittorica del Camposanto. A seguito dell'incendio del 1944, nel 1955 furono distaccati l'affresco e la sinopia divisi rispettivamente in diciotto e otto pannelli riportati su telai di eternit nel 1960. La scena è stata ricollocata nel settembre del 2005 dopo il lungo e laborioso restauro eseguito dalle maestranze dell’Opera Primaziale Pisana.

Dopo alcuni virulenti eventi climatici tra la fine del 2009 e inizio del 2010 si è reso necessario trovare una soluzione per evitare la formazione di condensa sulla superficie pittorica in previsione del ricollocamento del ciclo più importante, quello di Buonamico Buffalmacco. E proprio quella fu l’occasione per mettere in funzione il sistema di pannelli retro riscaldanti. Il buon esito dei risultati fino ad ora ottenuti consente di applicare il sistema anche sugli affreschi ricollocati prima del 2014 a partire proprio dalla "Crocifissione" di Francesco Traini.