PISA
Si credevano perduti, come purtroppo molti altri frammenti, dopo l’incendio del Camposanto causato dai bombardamenti americani del 1944; invece, per quasi 50 anni, erano circolati nel mercato antiquario internazionale. Tre volti, perfettamente conservati e leggibili, pertinenti con tre figure dipinte da Benozzo Gozzoli per i cicli pittorici del Camposanto sono stati ritrovati, e riconsegnati ieri, dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Monza. Dagli anni 90 erano in casa di un uomo residente in Lombardia che li aveva acquistati, in buona fede, da un antiquario londinese. È questa una storia dalla quale mancano ancora alcuni tasselli - il procedimento e ulteriori indagini sono in corso -; è comunque una storia a lieto fine che regala spunti e novità e dimostra come la ricchezza del patrimonio di Piazza dei Miracoli non sia fisso e immobile ma ancora capace di sorprese. Francesco Provenza, comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Monza, ha consegnato ieri mattina al presidente della Primaziale, Pierfrancesco Pacini, la tavoletta nella quale sono inseriti i tre frammenti di affreschi strappati dal Camposanto.
"Il ritrovamento è avvenuto nel corso di una indagine della Procura della Repubblica di Milano contro il traffico illecito internazionale di beni archeologici –spiega Provenza -. In casa di un cittadino lombardo, verso il quale non sono stati avviati provvedimenti giudiziari, sono stati trovati i reperti che lui stesso aveva acquistato negli anni ’90 da un antiquario londinese". Nell’ambito della stessa indagine, altri tre frammenti di affreschi sottratti dal Parco Archeologico di Pompei sono stati ritrovati e, alla metà di maggio, riportati ‘a casa’. Il maggiore Provenza racconta poi l’iter che ha permesso di risalire a Pisa e al Camposanto. "Non essendo quei reperti inseriti nel database dei beni culturali illecitamente sottratti, abbiamo proseguito le nostre ricerche riuscendo a individuare l’area geografica di provenienza. Da lì, contattate l’Opera della Primaziale e la Soprintendenza pisana, abbiamo ricevuto riscontri e conferme".
"Fondamentali per il riconoscimento – spiega Roberto Cela, direttore dei lavori dell’Opera della Primaziale – sono state le foto pre bombardamento e le acqueforti di Lasinio". Tra le curiosità su cui si sofferma il maggiore Provenza c’è il fatto che, proprio in Camposanto, dal 2000 "è sepolto, per sua espressa volontà, Deane Keller, capitano della V Armata statunitense, appartenente ai Monuments Men, che il 2 settembre 1944 entrò a Pisa con il fondamentale compito di censire i danni subiti da monumenti e opere d’arte, tra cui il Camposanto e il Battistero". I volti, pertinenti con tre figure dipinte da Benozzo Gozzoli negli afffreschi "Storia sogno e nozze di Giacobbe", "Storie di Esaù e Giacobbe" e "Innocenza di Giuseppe", saranno consegnati ora al team di restauratori che negli ultimi decenni ha ridato nuova vita al ciclo pittorico del Camposanto, sotto la guida di Stefano Lupo e la direzione di Antonio Paolucci e Gisella Capponi.
"Troveremo il modo di valorizzare questo ritrovamento – annuncia Pacini -; i risultati delle indagini condotte dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza sono motivo di grande soddisfazione per l’Opera che esprime il più sentito ringraziamento perché questo rinvenimento contribuisce a restituire un tassello importante della storia di questo straordinario Monumento e ci fa comprendere quale fosse il suo originario splendore".
Eleonora Mancini