Pisa, 17 marzo 2023 - E’ il primo caso isolato in Toscana, a Pisa, di Candida auris, definita il super fungo. Trovato per la prima volta nel 2009 in Giappone da un campione proveniente dall’orecchio (dal latino auris) di una donna. Il primo però ad oggi noto risale al 1996 ed è stato identificato (a posteriori) in una raccolta di campioni coreani. "I primi focolai europei si sono verificati a partire dalla primavera del 2015 in Francia", si spiega sul sito del ministero della Salute. L’Istituto superiore della Sanità raccomanda di "tracciare i contatti stretti di un caso al fine di identificare il prima possibile altri soggetti positivi".
L’uomo, l’ultimo caso individuato a Pisa, è originario della provincia di La Spezia, è arrivato nei giorni scorsi all’ospedale di Cisanello perché continuava ad accusare malori. Segue normalmente cure sanitarie proprio a La Spezia, ma, adesso, è ricoverato nell’Unità operativa di Malattie infettive pisana. Il direttore dell’Uo, il professor Marco Falcone, però, tranquillizza: "L’infezione è sotto controllo e risponde ai farmaci, ma si trova in ospedale per altre patologie pregresse".
Professore, come sta, ora?
"Meglio grazie alla terapia"
La Candida auris è un altro micorganismo potenzialmente pericoloso.
"L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lo ha individuato come minaccia globale perché invasivo e resistente a molti antifungini. Solo nel 10% vengono sviluppate infezioni gravi ma tra queste la mortalità è elevata. Ma abbiamo trovato una classe attiva di antifungini che funzionano".
Dobbiamo allarmarci?
"No, c’è una terapia e sono state messe in campo tutte le azioni per limitarne la diffusione".
Dove può aver contratto il fungo?
"In Liguria sono stati registrati molti casi di infezione da Candida auris e il paziente proviene da lì. Sembrerebbe un caso di importazione".
Come si contrae?
"Per contatto diretto convivendo nello stesso ambiente".
I sintomi?
"Interessa spesso pazienti già ospedalizzati, i sintomi potrebbero non essere subito evidenti. Ma, in generale, si manifesta con infezioni".
E’ possibile prevenire?
"Tracciare i contatti e isolare il paziente - come in questo caso - è fondamentale. Le precauzioni negli ospedali, la corretta igiene delle mani, camice e guanti monouso, decontaminazione delle apparecchiature e dei dispositivi utilizzati da altri pazienti".