![Petrucci (Fdi): "Si stanno recuperando ora nei reparti. C’era bisogno li chiedessi io?. Quella pisana è la struttura di emergenza e urgenza più sofferente in tutta la Toscana". . Petrucci (Fdi): "Si stanno recuperando ora nei reparti. C’era bisogno li chiedessi io?. Quella pisana è la struttura di emergenza e urgenza più sofferente in tutta la Toscana". .](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MDJhZGE3YmUtM2M0My00/0/caos-e-blitz-al-pronto-soccorso-silvia-briani-deve-dimettersi-con-30-posti-problema-risolto.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Petrucci (Fdi): "Si stanno recuperando ora nei reparti. C’era bisogno li chiedessi io?. Quella pisana è la struttura di emergenza e urgenza più sofferente in tutta la Toscana". .
"Il direttore generale Silvia Briani deve dimettersi, non sa fare il suo mestiere". Colpi di cannone partiti da Firenze si sono abbattuti su Pisa. Ad accendere la miccia è stato il consigliere regionale e vice coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci. Nel mirino, Silvia Briani, dal gennaio 2019 direttrice generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. Nel mirino del numero due dei meloniani lo stato di salute del pronto soccorso di Cisanello. Incerottato a suo dire, al termine di un "sopralluogo non annunciato" di qualche giorno fa. "Durante la visita, parlando con oss, infermieri e medici - fa sapere Petrucci - ho capito che con 30/40 posti letto in più dentro i reparti si sarebbe quasi del tutto decongestionato e rimesso a regime il pronto soccorso di Pisa, ad oggi il più sofferente in Toscana. Apprendiamo però che a Cisanello si sta effettivamente recuperando quei posti. C’era bisogno che lo chiedessi io? In un ospedale costato miliardi, con 1100 posti letto, finora non si è riuscito a trovarne una trentina in più? Evidentemente serviva un blitz per sbloccare la situazione. Chiediamo le dimissioni del direttore generale".
Nel frattempo, dal palazzo della Regione i Fratelli d’Italia hanno deciso di avviare una indagine conoscitiva che nei prossimi 15-20 giorni porti a quantificare il numero di posti letto di cure intermedie - quella gamma di servizi integrati concepiti per il recupero di un paziente, finalizzati a prevenire una eventuale ospedalizzazione acuta favorendo le dimissioni e il domicilio - a disposizione del territorio toscano per capire l’eventuale grado di implementazione, seguendo la logica del doppio binario: tramite la stipula di convenzioni ad hoc con strutture private o tramite il ramo del volontariato sociale. "Quando le persone arrivano al pronto soccorso è probabile che da lì debbano essere trasferite in reparto - ha aggiunto Petrucci, consigliere regionale Fdi - ma se in reparto non ci sono posti letto a sufficienza è chiaro che rimangono bloccate nei corridoi del pronto soccorso dove, nel frattempo, continuano ad arrivare persone. Dal reparto non è detto che si possa andare a casa ma è frequente che ci debba essere una permanenza nelle cure intermedie. Noi pensiamo che si debba partire dall’aumentare i posti letto nelle cure intermedie, anche facendo convenzioni, per facilitare le dimissioni dai reparti e quindi l’accesso ai reparti dal pronto soccorso". A rincarare la dose ci ha pensato il capogruppo in regione Vittorio Fantozzi: "È una situazione figlia di una disorganizzazione difficile da comprendere alla luce delle risorse nelle disponibilità delle aziende sanitarie".
F. Ing.