
La cerimonia in Cattedrale che porterà Pisa direttamente nel nuovo anno. Uno scatto di Enrico Mattia Del Punta dello scorso anno
Pisa, 25 marzo 2025 – Ormai ci siamo: oggi a mezzogiorno Pisa entrerà nel 2026. Non c’è la fredda aria dicembrina e gli alberi spogli, ma i caldi raggi di sole irradiano i primi giorni di primavera. Non sono previsti fuochi d’artificio, concerti in prima serata, veglie o grandi mangiate ma delle celebrazioni più... tradizionaliste. D’altronde non potrebbe essere diversamente, dato che il nuovo anno di Pisa affonda le sue radici nella storia della nostra città: quando la città contava il tempo da sola, intorno al 985 (secondo i documenti storici, ma potrebbe essere anche da prima) è stato deciso di far coincidere l’inizio dell’anno con l’Annunciazione, il cosiddetto “Anno Pisano ab Incarnatione Domini”.
Una tradizione che si è conservata fino al 1749 e che, opportunamente, rivive ogni 25 marzo quando centinaia di persone si radunano nel Duomo per assistere alla Liturgia e alla Cerimonia del raggio di sole. Oggi non faremo eccezione e, alle 11 precise, partirà da piazza XX settembre il corteo delle Rappresentanze cittadine che, vestite coi costumi storici e accompagnate dal ritmo di tamburi e dagli sbandieratori, si incammineranno da Palazzo Gambacorti e, passando sopra le acque placate su Ponte di Mezzo, attraversando la stretta strada di Borgo e la più larga di via Santa Maria, arriveranno fino al verde prato di piazza dei Miracoli, per poi sedersi sulle panche del Duomo.
Tra gli affreschi, le navate, le colonne corinzie e il soffitto dorato della Cattedrale, si svolgerà alle 11.45 la Liturgia dell’Annunciazione che avrà il suo culmine a mezzogiorno preciso, quando il raggio di sole che filtra dalla finestrella del Duomo colpirà l’uovo di marmo sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano. In quell’esatto momento Pisa potrà celebrare l’anno nuovo, con un filo che lega insieme passato e presente.